25/01/2017

In crescita i consumi di gas in Italia


Anche il 2016 ha visto un incremento dei consumi di gas naturale nel nostro Paese. La crescita è stata del 5,2% rispetto al 2015, quando l’aumento sul 2014 era stato del 9%. L’incremento ha interessato nove mesi dell’anno, mentre le flessioni più significative hanno riguardato febbraio, meno freddo rispetto al 2015 e luglio, meno caldo rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal servizio su domanda e offerta gas elaborato sui dati di Snam Rete Gas e del ministero dello Sviluppo economico, secondo il quale il consumo totale si è attestato sui 70,4 miliardi di mc, oltre 3,4 miliardi in più rispetto al 2015, ma quasi 16 miliardi in meno (il 18,4%), rispetto al massimo storico del 2005. Sebbene tali livelli siano ancora inferiori a quelli del 2000, il dato è incoraggiante, in quanto conferma l’inversione di tendenza del 2015 che aveva interrotto una flessione che continuava dal 2008, con la sola eccezione del 2010, anno caratterizzato da temperature molto al di sotto della media e il più freddo dell’ultimo decennio.
A caratterizzare i consumi del 2016 sono stati i recuperi della grande industria, con 13,3 miliardi di mc contro 12,7, +4,8%, e delle centrali termoelettriche, che hanno registrato un +12,4%, passando a 23,3 miliardi di mc a fronte di 20,8 del 2015 e 17,8 del 2014. Dato quest’ultimo cui ha contribuito significativamente, nell’ultimo trimestre, il calo delle importazioni di energia elettrica della Francia per le fermate di diversi reattori nucleari che hanno spinto le vendite di elettricità prodotta in Italia.
I consumi residenziali, invece, che rappresentano più del 40% della domanda complessiva, sono stati quasi in linea (-0,3%) con il 2015, anno caratterizzato però da un febbraio freddo e da un luglio molto caldo, che avevano fatto salire in maniera significativa i consumi per riscaldamento e raffrescamento. Nel complesso il consumo nel comparto residenziale si è attestato sui 31,4 miliardi di mc contro i 31,5 del 2015 e 28,7 del 2014.
Sul lato dell’offerta sono stati importati in tutto più di 65 mld di mc, quasi 5 in più rispetto al 2015 e quasi 10 più rispetto al 2014. Da sottolineare il notevolissimo aumento dei flussi di gas provenienti dall’Algeria, cresciuti addirittura del 160% rispetto al 2015 e di oltre il 178% rispetto al 2014, per un totale importato superiore ai 18,8 miliardi. Il tutto a fronte di una modesta flessione del gas proveniente dalla Russia (-5,6%), che resta la prima fonte con più 28 mld mc. A cedere il passo sono le importazioni da Norvegia e Olanda via Transitgas, in calo del 37% a 6,7 mld di mc, e dalla Libia via Greenstream, -32,4% a 4,8 mld di mc. Quanto al Gnl, il servizio di peak shaving e ancor più quello integrato di rigassificazione/stoccaggio hanno fatto ripartire quest’anno sia Panigaglia che Livorno, mentre Rovigo segna un -1,3% a 5,7 mld di mc. Continua, invece, la flessione della produzione nazionale arrivata a poco più di 5,5 mld di mc: -13,5% sul 2015 e -19,2% rispetto al 2014.

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