La missione in Cile, con meta Santiago ed in Perù destinazione Lima, organizzata da ANIE-Confindustria dal 6 all’11 luglio, ha lo scopo di agevolare gli incontri commerciali tra l’Italia e questi due Paesi alla luce di interessanti opportunità aperte grazie ai rapporti di libero scambio stretti in tempi recenti.
Le esportazioni italiane del 2013 verso il mercato cileno si sono attestate intorno ai 900 milioni di euro.
Nel dettaglio, i comparti sono stati la produzione, distribuzione e trasmissione di energia (27 milioni di euro), i cavi (17,3 milioni di euro)
Per quanto riguarda l’industria Elettronica, sono prevalenti le esportazioni dall’Italia verso il Cile di tecnologie ICT (10 milioni di euro), sistemi di automazione e misura (7,1 milioni di euro), e di componenti elettronici (6,9 milioni di euro).
Il settore energetico costituisce un importante driver di sviluppo per il Paese: la capacità di generazione in Cile è pari a circa 17.000 MW e vede la prevalenza delle fonti fossili tradizionali e dell’idroelettrico, con una crescita della domanda di energia negli ultimi anni a un tasso medio annuo del 7%.
Seppur ancora poco significative sul totale installato, importanti sono le potenzialità di sviluppo nell’ambito delle fonti rinnovabili: guardando ai nuovi impianti di generazione in fase di costruzione in Cile, il 37% è riferibile al settore idroelettrico, il 24% a centrali a carbone e il 24% a impianti eolici.
Si prevedono nel decennio in corso almeno 500 MW di produzione addizionale annuale da fonti d’energia rinnovabili.
Il Cile necessita altresì di importanti investimenti per l’ammodernamento delle reti infrastrutturali necessarie per sostenere la crescita economica del Paese.
Nel quadriennio 2010-2014, il MOP (Ministero Lavori Pubblici) ha dato in concessione progetti per un totale di 3 miliardi di dollari, di cui 1.800 milioni in fase di aggiudicazione. La configurazione del territorio cileno, infine, impone specifici investimenti per la messa in sicurezza e per la ricostruzione delle strutture esistenti, a causa della sismicità del territorio.
Per quanto riguarda l’industria Elettronica, sono prevalenti le esportazioni dall’Italia verso il Cile di sistemi di automazione e misura (5,2 milioni di euro), di tecnologie ICT (3,6 milioni di euro), e di componenti elettronici (0,2 milioni di euro).
Negli ultimi anni sono cresciuti in misura rilevante gli investimenti nel settore energetico, indispensabili per sostenere lo sviluppo economico del Paese.
A testimonianza di questa tendenza nel 2013 circa la metà degli investimenti registrati dall’Agenzia ProInversión erano riferibili al settore dell’energia (per un valore complessivo di circa 2,7 miliardi di dollari). Per il 2014 è stato annunciato dal Governo peruviano un importante piano di investimenti rivolti al mercato energetico pari a 8,1 miliardi di dollari (circa 6 miliardi di euro), di cui 800 milioni di dollari dedicati a progetti di elettrificazione delle aree rurali.
Il Piano per l’elettrificazione rurale 2014-2023 mira a eliminare i ritardi accumulati nel completamento del processo di elettrificazione (nelle aree rurali l’elettrificazione è ferma al 70%, al di sotto della media generale del Paese). In questo percorso un contributo significativo potrà essere svolto anche dallo sviluppo del segmento fotovoltaico, con l’obiettivo di installare 500.000 impianti FV nelle aree rurali.
Nell’ultimo quinquennio il settore delle costruzioni in Perù ha mostrato una dinamica decisamente sostenuta, con un tasso di sviluppo medio annuo degli investimenti vicino al 10%.
Recentemente le Autorità locali hanno lanciato numerosi progetti di lungo termine per opere pubbliche d’infrastruttura e servizi pubblici da realizzarsi nel prossimo ventennio. Queste opere sono ritenute di interesse nazionale e necessarie a diminuire il ritardo in ambito infrastrutturale del Paese e a sostenerne la crescita economica.
“Cile e Italia si presentano come economie complementari – ha affermato il Presidente di ANIE Confindustria Claudio Andrea Gemme. – Il nostro Paese esporta soprattutto beni strumentali e di consumo, a fronte dell’importazione di materie prime quali il rame. Quella organizzata da ANIE, alla luce delle opportunità offerte dai due Paesi, si configura, come una missione imprenditoriale di grande valore, verso cui è elevato l’interesse delle imprese.”
Fonte ANIE Confindustria
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