23/01/2018
Servizi a Rete

Il teleriscaldamento fa bene all’Alto Adige


Il teleriscaldamento come soluzione strategica per l’Alto Adige, in grado di assicurare la copertura di una quota importante del fabbisogno di energia con ottimi risultati sul piano ambientale. È un bilancio molto positivo quello che emerge dai dati pubblicati dall’Ufficio risparmio energetico della Provincia di Bolzano sugli impianti attivi in Alto Adige. Dati che descrivono la situazione relativa al 2016, contando 76 centrali di riscaldamento attive sul territorio altoatesino. Di queste 26 producono sia energia termica sia energia elettrica e 14 utilizzano esclusivamente il legno per la produzione energetica. Più nello specifico, la produzione di calore riferita alle centrali di teleriscaldamento si attesta attorno ai 947 milioni di kWh all’anno, mentre la produzione elettrica, in prevalenza da biomassa, ammonta a circa 134 milioni di kWh, garantendo all’approvvigionamento di circa il 20% degli edifici con energia pulita. Grazie a questi impianti è stato possibile risparmiare oltre 106 milioni di litri di gasolio, che corrispondono a un risparmio di circa 313.000 tonnellate di CO2. Altro aspetto da sottolineare è che si tratta di una realtà in espansione. Nel corso dello stesso anno la rete di teleriscaldamento in Alto Adige è cresciuta e conta complessivamente 860 chilometri di condotte. Sono aumentati anche gli allacciamenti che con i circa 400 del 2016 raggiungono un totale di 16.500. In crescita anche la vendita complessiva di calore prodotta dagli impianti che ha raggiunto circa 700 milioni di kWh, dai 663 milioni di kWh del 2015.

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