Con un investimento di 110 milioni di euro, A2A ha dotato le tre linee del termoutilizzatore di Brescia, che fornisce il 70% del calore distribuito dalla rete di teleriscaldamento in città, di un’innovativa tecnologia che permette di massimizzare il rendimento dell’impianto generando 164 GWh termici aggiuntivi all’anno a parità di rifiuti trattati. Una soluzione che rende il sistema ancora più efficiente e sostenibile.
Il teleriscaldamento di Brescia sempre più innovativo ed efficiente
Il termovalorizzatore di Brescia, principale fonte di alimentazione del sistema di teleriscaldamento a servizio della città, ha appena raggiunto un nuovo traguardo. Grazie a un investimento di 110 milioni di euro da parte del Gruppo A2A, l’impianto è stato dotato di un’innovativa tecnologia che permette di generare una maggiore quantità di energia termica a parità di rifiuti trattati, oltre 700.000 tonnellate annue di rifiuti non riciclabili, da immettere nella rete di distribuzione del calore.
Massimizzare il rendimento dell’impianto
La multiutility ha infatti appena concluso il progetto di “flue gas cleaning”, che ha visto l’avvio su tutte le tre linee del termovalorizzatore dei nuovi sistemi di trattamento fumi e recupero di energia. Questi sistemi permetteranno di generare 164 GWh/anno di calore in più, una quantità sufficiente a coprire il fabbisogno di 12.500 famiglie. Energia a impatto ambientale nullo, in quanto la nuova tecnologia ha consentito di massimizzare il rendimento dell’impianto, portandola dal precedente 84% all’attuale 98%, sfruttando così la quasi totalità del potenziale energetico dei rifiuti. Un ulteriore balzo in avanti sul fronte della sostenibilità, in quanto permetterà di ridurre ulteriormente l’uso del gas per il teleriscaldamento, per un sistema che rappresenta già un modello di efficienza. Ma non solo, perché 45 milioni di euro del totale dell’investimento sono stati utilizzati per dotare il termovalorizzatore di un innovativo sistema di abbattimento degli ossidi di azoto che permetterà di ridurre ulteriormente le emissioni.
Le virtù del modello Brescia
Le tre linee del termoutilizzatore generano oltre il 70% del calore distribuito dalla rete di teleriscaldamento, ovvero 861 GWh termici nel 2023, e 506 GWh di energia elettrica pari al fabbisogno di 180.000 famiglie. Una quantità di energia che fa risparmiare ogni anno circa 160.000 tonnellate equivalenti di petrolio, evitando l’emissione in atmosfera di 830.000 tonnellate di CO2, pari all’anidride carbonica assorbita da oltre 5 milioni di alberi. Senza dimenticare, che i rifiuti, così sfruttati, non vanno a finire in discarica. Se il modello Brescia, dove tutti i rifiuti vengono recuperati o come materia o come energia e nulla va in discarica, fosse applicato anche al resto del Paese, l’Italia farebbe un passo avanti nella transizione ecologica. Il nostro Paese deve infatti ancora colmare un gap impiantistico nella gestione dei rifiuti: oggi smaltisce circa il 19% dei propri rifiuti in discarica, un valore lontano dal target europeo del 10% fissato per il 2035, mentre a Brescia si è raggiunto lo 0%.
Un modello da esportare in altri territori
«La nuova tecnologia si aggiunge ai numerosi progetti realizzati negli ultimi anni per rendere sempre più efficiente il sistema ambiente-energia di Brescia. Grazie ai livelli di raccolta differenziata raggiunti e al recupero di energia dai rifiuti non riciclabili, la città ha azzerato il conferimento in discarica – ha commentato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A -. Con la nuova linea fumi, che massimizza l’efficienza del termoutilizzatore, incrementiamo l’energia termica prodotta dal TU destinata al riscaldamento delle famiglie bresciane. Un progetto che conferma l’impegno di A2A per la decarbonizzazione del tessuto urbano e il riutilizzo dell’energia disponibile sul territorio. Stiamo lavorando affinché il teleriscaldamento utilizzi sempre più il calore di scarto dei grandi impianti industriali per riscaldare senza produrre CO2. Un modello di circolarità che vede Brescia apripista, ma che vogliamo esportare negli altri territori».