09/05/2024
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Il Comune di Riccione ricorre contro la gara gas

Poche, maledette e neanche subito. Sembra questa la sorte delle gare per l’affidamento della distribuzione gas. Previste ormai da alcuni anni, hanno iter particolarmente lunghi, legati alla complessità della materia, e sono ancora poche quelle avviate, ancora meno quelle giunte a conclusione e rarissime quelle non finite davanti al giudice. Un destino a cui non è scampata neanche la gara per l’Atem di Rimini, che interessa 43 comuni distribuiti tra le province di Rimini, Forli-Cesena e Pesaro-Urbino.

Chiesto l’annullamento

Conclusasi di recente, con l’assegnazione della concessione per 12 anni ad Adrigas, è ora oggetto del ricorso davanti al Tar dell’Emilia-Romagna. A presentarlo il Comune di Riccione, che ne chiede l’annullamento, previa sospensiva, della determina con la quale il Comune di Rimini, che ha agito da stazione appaltante, ha affidato la concessione. Il ricorso nasce dal fatto che il Comune di Riccione, a differenza degli altri enti locali, è proprietario del 100% delle reti del gas. Ritiene quindi più conveniente vendere piuttosto che concederle, come previsto dalla gara.

I vantaggi della nuova concessione

Il Comune i Rimini al momento dell’assegnazione del bando aveva illustrato i benefici del percorso compiuto. In quanto con la nuova gestione gli utenti avrebbero potuto beneficiare di tariffe minori relative alla componente “distribuzione” del gas e di tutta una serie di servizi che sarebbero diventati gratuiti. Ma ancora più importante il volume di investimenti previsti nell’arco della durata della concessione, pari a 368 milioni di euro. Risorse in gran parte destinate:

  • all’estensione delle reti gas per circa 127 km, che così raggiungeranno oltre 8.441 nuove utenze;
  • al potenziamento delle infrastrutture gas attualmente esistenti;
  • alla sostituzione di tratti di vecchie reti gas, per circa 521 km, e di vecchi allacciamenti, per circa 393 km.

Si torna dal Tar

Argomentazioni che però non hanno convinto il Comune di Riccione, che già a febbraio dello scorso anno aveva presentato un ricorso al Tar per chiedere la revoca della procedura di affidamento del servizio. Adesso, con la procedura conclusa, viene chiesto l’annullamento della determina.

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