Le soluzioni pensate da LIFE4HeatRecovery integrano calore normalmente non utilizzabile, come ad esempio quello contenuto nelle acque reflue, calore di scarto da impianti di condizionamento e di refrigerazione industriale. I vantaggi sono notevoli: le fonti di calore che possono essere utilizzate sono molteplici e disponibili lungo lo sviluppo della rete e la dispersione di calore attraverso i tubi è limitata perché le distanze tra il fornitore e l’utilizzatore del calore sono minori.
Le soluzioni studiate sono pronte per essere dimostrate in quattro reti di teleriscaldamento reali: la rete di teleriscaldamento di Ospitaletto (Brescia) recupererà calore dal processo di raffreddamento dei manufatti prodotti dall’acciaieria locale. A Wüstenrot, in Germania, il calore sarà recuperato delle acque reflue dalle abitazioni residenziali. In Olanda, ci saranno due casi studio: una fabbrica di detergenti ad Heerlen e l’impianto dell’aria condizionata di un ospedale di Rotterdam.
Insieme alle strategie di controllo che ottimizzano la raccolta, lo stoccaggio e il riutilizzo del calore di scarto disponibile, LIFE4HeatRecovery svilupperà pacchetti di impianto industrializzati, basati sull’utilizzo di pompe di calore e accumuli termici, allo scopo di facilitare l’installazione e ridurre i costi di investimento.
Inoltre, poiché i costi infrastrutturali rappresentano una barriera che ostacola gli investimenti pubblici nel settore, LIFE4HeatRecovery elaborerà anche modelli di investimento e vendita dell’energia, e meccanismi di finanziamento innovativi basati su partenariati pubblico-privato e partecipazione attiva, con lo scopo di facilitare la replicazione delle soluzioni studiate.
In Italia, Eurac Research coordinerà il progetto e dirigerà la ricerca.