Il teleriscaldamento di Castegnato, in provincia di Brescia, nella nuova stagione termica non sarà più alimentato a gas, ma dal calore recuperato dall’attività delle fonderie Reboldi.
Un progetto finalmente andato in porto e che ha come obiettivo incrementare la sostenibilità ambientale di un servizio già di per sé molto efficiente anche sotto questo profilo. Un obiettivo che l’amministrazione comunale, supportata da “Cogeme”, si è posta sin dall’avvio del servizio, nel 2007, realizzando diversi studi di fattibilità, finalizzati a valutare possibili impieghi di diverse tecnologie a basso impatto, come l’integrazione di pompe di calore e lo sfruttamento di fluidi geotermici da abbinare alla centrale di cogenerazione che alimenta il sistema.
La svolta arriva nel 2015 quando sono iniziati gli studi di fattibilità tecnica ed economica sui recuperi reflui dalle “Fonderie Reboldi”. Analisi che si è conclusa lo scorso novembre con un giudizio di completa fattibilità. Da allora i tempi hanno subito una accelerazione: lo scorso febbraio il Consiglio di amministrazione di “Cogeme” ha approvato l’investimento ed il 24 aprile c’è stata la firma della convenzione.
L’energia annua che sarà erogata all’utenza, considerando sia quelle già allacciate alla rete sia quelle nuove previste fino al 2020, sarà di circa 3700 MWh, dei quali circa 2800 recuperati dalle “Fonderie Reboldi”. Soluzione che garantirà vantaggi di classificazione energetica delle abitazioni e minori emissioni in atmosfera, pari a circa 580 tonnellate all’anno di CO2.
I lavori di allacciamento della centrale teleriscadamento e le fonderie Reboldi che sorgono in località Pianera si concluderanno entro il mese di settembre. Seguiranno la connessione alla sottostazione di recupero termico, l’adeguamento hardware/software della centrale cogenerativa, le prove ed i collaudi.