Non solo biogas ottenuto dal trattamento dei rifiuti, ma anche certificato: di ogni metro cubo prodotto si saprà la sua origine, luogo di provenienza e le caratteristiche del rifiuto dal quale è stato ricavato. È il risultato del sistema di tracciabilità e di bilancio di massa in accordo allo Schema nazionale di certificazione dei biocarburanti e dei bioliquidi certificato da Bureau Veritas Italia, società specializzata nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione, per il biogas prodotto da HERAmbiente, società del Gruppo Hera attiva nel trattamento dei rifiuti.
Il sistema garantisce la tracciabilità della produzione a regime del nuovo impianto dell’azienda a Sant’Agata Bolognese, alle porte di Bologna. Costruito con le più avanzate esperienze in questo settore a livello internazionale e inaugurato alla fine dello scorso ottobre, l’impianto è in grado di produrre biogas dalla digestione anaerobica della Frazione Organica dei Fifiuti Solidi Urbani (FORSU) e, a seguito di una fase di upgrading, ottenere biometano da destinare all’utilizzo per autotrazione.
L’impianto ha una capacità produttiva di 7,5 milioni di metri cubi di biometano annui, ma produce anche più di 20.000 tonnellate di compost di qualità da destinarsi principalmente all’agricoltura, garantendo importanti benefici sull’economia e sull’ambiente, grazie a un risparmio annuo di 6.000 tonnellate di petrolio e a una sensibile riduzione delle emissioni di CO2. La certificazione rappresenta una componente essenziale e qualificante del progetto e un ulteriore fiore all’occhiello per un processo già di per sé all’avanguardia.
«Siamo particolarmente orgogliosi di essere stati la prima multiutility in Italia a realizzare un impianto di biometano con queste caratteristiche – ha dichiarato Andrea Ramonda, amministratore delegato di HERAmbiente-. Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas siamo oggi in grado di certificare l’intero processo circolare della filiera del biometano: dallo sforzo quotidiano dei cittadini per la corretta raccolta differenziata del rifiuto organico fino alla produzione e utilizzo di un carburante sostenibile utilizzabile nei trasporti pubblici e privati del territorio».