27/06/2025
Servizi a Rete

I vapori ammoniacali: una sfida per il trattamento delle acque reflue

Il monitoraggio dei livelli nei reattori SBR: la scelta della giusta soluzione

Come noto, le acque reflue contengono elevate concentrazioni di sostanze organiche biodegradabili che necessitano di essere trattate e rimosse attraverso processi di ossidazione e sedimentazione ripetuti, efficienti e controllati. In particolare, durante il trattamento dei fanghi attivi — come nei reattori SBR — il monitoraggio accurato di parametri critici risulta spesso complesso. Questo a causa della presenza di schiume, interferenze fisiche e reazioni chimiche che possono alterare le misurazioni. Tra le sostanze più problematiche spicca l’ammoniaca (NH₃), un composto volatile che, se non adeguatamente gestito, può penetrare nei giunti dei sensori e comprometterne la precisione di misura. Queste condizioni operative necessitano di strumenti di misura resistenti e costruiti con materiali compatibili con l’ambiente chimicamente aggressivo in cui si trovano a operare.

Guarnizioni in vetro borosilicato o tenute elastomeriche?

Per rispondere a questa esigenza, VEGA offre sensori a onde guidate TDR VEGAFLEX 81, già impiegati con successo in numerose applicazioni. Ciò che rende questa soluzione particolarmente efficace è l’impiego di guarnizioni in vetro borosilicato, in sostituzione delle tenute elastomeriche, in uso nella maggior parte degli strumenti sul mercato. Mentre queste ultime, a causa della loro porosità, risultano vulnerabili ai vapori ammoniacali e alle altre sostanze aggressive che producono un “gas layer” molto volatile e aggressivo, il vetro garantisce una tenuta ermetica e una durata superiore nel lungo periodo.

Applicazioni e vantaggi concreti: precisione, sicurezza ed efficienza

In un caso applicativo recente, un importante operatore del settore idrico ha scelto questa tecnologia per ottimizzare la gestione dei fanghi. Il sistema è stato completato con l’impiego di tubi giuntabili come guida d’onda, assicurando così stabilità della misura. I benefici sono stati concreti e importanti: maggiore precisione nella rilevazione dei livelli, minore necessità di interventi di manutenzione e possibilità di automatizzare una fase di processo critica per l’operatore umano. Ne è derivata una riduzione significativa dei tempi di impiego del personale nella supervisione del ciclo di lavorazione e un miglioramento complessivo dell’efficienza operativa, il tutto nel pieno rispetto delle stringenti normative ambientali.  Grazie a scelte tecnologiche mirate, è possibile non solo fronteggiare l’aggressività chimica dei vapori ammoniacali, ma anche migliorare l’efficienza dell’intero processo, oltre a garantire una manutenzione più semplice.

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