17/11/2023
Servizi a Rete

I gestori idrici di Utilitalia fanno squadra e nasce il Patto per l’acqua

Le utility del ciclo idrico fanno squadra per mettere al servizio del Paese le proprie competenze e capacità industriali. È così nato il Patto per l’Acqua, iniziativa che mira a mettere in campo azioni a sostegno di politiche nazionali di tutela ambientale e della risorsa, di resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento. L’obiettivo è garantire ai cittadini universalità, qualità dei servizi e gestioni efficienti in un contesto aggravato dagli effetti dei cambiamenti climatici.

 

Le 23 aziende

A siglare il patto 23 aziende associate a Utilitalia, che rappresenta i gestori che forniscono i servizi idrici all’80% della popolazione:

  • A2A
  • Acinque
  • Acqua Novara Vco
  • Acque di Caltanissetta
  • Acquedotto Lucano
  • Acquedotto Pugliese
  • AMAP
  • Ascopiave
  • Gruppo Cap
  • CVA
  • Hera
  • Iren
  • MM
  • Nuove Acque
  • Publiacqua
  • Romagna Acque
  • Savl
  • Sicilia Acque
  • Smat
  • Suez
  • Gruppo Tea
  • Talete
  • Viveracqua.

«Le aziende che hanno operato e reso possibile la crescita del comparto in questi anni si impegnano a fare un passo avanti per garantire investimenti adeguati alle sfide del climate change – ha commentato il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini -. E chiedono al Governo di accompagnare questo percorso, fondamentale affinché anche i territori senza gestore integrato possano crescere».

 

Investimenti cresciuti, ma lontani dalla media europea

Un impegno che le realtà dell’idrico hanno già mostrato. Dal 2012 a oggi gli investimenti nel settore sono aumentati del 227%, raggiungendo i 4 miliardi annui e i 56 euro medi per abitante. Certo, resta ancora forte la differenza rispetto alla media europea, dove l’investimento è di 82 euro annui per abitante. E che arriva a 100 euro nel Paesi più virtuosi. Un gap che si manifesta in modo ancora drammatico nei territori dove non è presente una gestione industriale: nelle gestioni comunali in economia. Una situazione che interessa ancora 1.519 comuni e 8 milioni di cittadini. Qui la media di spesa crolla a solo 8 euro l’anno.

 

Le proposte di riforma del sistema

In tale contesto, la Federazione e le sue associate sottolineano come per dispiegare la piena efficacia del Patto, insieme all’impegno delle aziende occorra anche un processo di riforma della governance del settore.

Quattro sono le azioni necessarie, che puntano alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e a un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua.

Eccole nel dettaglio:

  • Superare le gestioni in economia. A tale riguardo si chiede di completare l’immediato trasferimento delle funzioni alle Regioni e garantire il mantenimento delle stesse per tutta la durata dell’affidamento. Le Imprese si impegnano a intervenire a supporto dei territori ancora non gestiti a livello industriale.
  • Rafforzare le capacità gestionali. Introdurre un chiaro processo di verifica periodica della qualità e dell’efficienza della gestione e della capacità di finanziamento e di realizzazione degli interventi, sulla base dei parametri Arera. Le imprese si impegnano a mettere le proprie competenze a disposizione di enti e gestori per garantire ai cittadini servizi di qualità.
  • Favorire le aggregazioni. Facilitare i processi di aggregazione tra aziende mettendo al centro la gestione ottimale della risorsa idrica. Le imprese si impegnano a consolidare le capacità industriali e gestionali per elevare il complessivo livello di investimenti e di qualità del servizio.
  • Sostenere un approccio integrato. Abilitare la gestione industriale delle imprese del servizio idrico in coordinamento con gli altri settori, fino alle infrastrutture a servizio dei diversi usi della risorsa, da quello agricolo a quello dell’industria. Le aziende si impegnano a realizzare e rafforzare le infrastrutture necessarie al riuso delle acque, alla gestione sostenibile delle acque meteoriche, al recupero di energia e di materia, al drenaggio urbano e agli invasi ad uso plurimo.

 

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