I cestini delle strade e piazze di Milano diventano intelligenti: avvisano quando sono pieni, così gli addetti possono passare a svuotarli, rendendo il servizio più efficiente, con risparmio di tempo e risorse. Dopo una sperimentazione di sei mesi durante Expo, A2A e Amsa sono pronte a estendere la tecnologia in città con un nuovo progetto.
Il cestino smart è un brevetto della multiutility che controlla Amsa ed è stato messo a punto con gli esperti del Politecnico e testato in zona Città Studi, con una ventina di cestini diventati sentinelle attive. Il sistema funziona con un sensore all’interno del cestino in grado di rilevare il volume di rifiuti contenuto. Con una tecnologia a infrarossi tale informazione viene inviata alla sala operativa. Sono tre gli stati possibili: completamente vuoto, metà-due terzi pieno, oppure l’effetto tappo, quando cioè è vuoto ma c’è qualcosa che ostacola in superficie.
Il test ha funzionato perché il 90% delle segnalazioni inviate dai cestini alla sala operativa di Amsa, dopo un controllo sul campo, corrispondeva alla realtà. Con queste informazioni, la raccolta diventerà meno dispersiva, consentendo di inviare gli addetti Amsa solo dove serve. ‘Il sistema è molto affidabile, così stiamo studiando con Amsa l’estensione in città di questa tecnologia – ha spiegato il direttore del settore Information Technology di A2A, Marco Moretti -. Stiamo concordando anche con il Comune il piano migliore per proseguire e arrivare in futuro a completare la città. I benefici, a conti fatti, superano i costi e contiamo di esportare il brevetto anche all’estero’.
Il progetto rientra nei piani di lavoro di A2A Smart City, la nuova società nata per offrire servizi tecnologici. I dettagli sono allo studio perché si possa partire nei prossimi mesi in città, dove in tutto ci sono circa 36.000 cestini, dei quali 23.000 nelle strade e 13.000 nelle aree verdi.