Importanti traguardi sono stati tagliati da Hera nel campo dei rifiuti urbani e, nello specifico, nel loro riciclo. Il Gruppo, lo scorso anno, ha riciclato il 61% dei materiali raccolti, percentuale calcolata tenendo conto anche dei rifiuti differenziati e indifferenziati, che gli hanno permesso di raggiungere e superare l’obiettivo europeo del 60% con molti anni di anticipo rispetto al target fissato al 2030. Stesso risultato anche per il tasso di riciclo degli imballaggi. In questo ambito la multiutility ha raggiunto il 66%, oltrepassando con tre anni di anticipo l’obiettivo del 65% fissato da Bruxelles al 2025.
Raccolta differenziata al 67,8% nei territori gestiti
Risultati per i quali è stato fondamentale il ruolo giocato da cittadini e famiglie, che impegnandosi per fare una differenziata di qualità possono aiutare non soltanto l’ambiente ma anche il proprio portafoglio. I benefici in bolletta, che nel 2022 sono stati di circa 25 euro a famiglia (il 10% circa di una bolletta media considerando una famiglia di tre persone), dipendono, infatti, dalla valorizzazione economica dei materiali raccolti, a sua volta proporzionale alla quantità e alla qualità degli stessi.
E di impegno i cittadini ne hanno messo molto, considerando che nei territori serviti da Hera la raccolta differenziata è salita al 67,8% nel 2022, di cui l’89% recuperato. Un percorso di recupero che parte dai 60 impianti che ricevono i materiali raccolti e finisce con i 142 impianti che li riportano nel ciclo produttivo, 118 dei quali dedicati al riciclo di materia.
Il riciclo della plastica
Altri importanti risultati sono stati ottenuti anche sul fronte del riciclo della plastica e della valorizzazione della raccolta differenziata di organico e degli oli esausti. Per quanto riguarda la prima, nel 2022 la raccolta della plastica è cresciuta del 42% (rispetto al 2017), e la plastica riciclata prodotta negli impianti di Aliplast è cresciuta del 33% (sempre rispetto al 2017). Risultati positivi, in linea con gli obiettivi ambiziosi che Hera si è fissata aderendo all’iniziativa sulla riduzione dell’inquinamento da fonti plastiche della Fondazione Ellen MacArthur, la principale organizzazione promotrice dell’economia circolare a livello globale, della quale il Gruppo è partner.
Gli oli esausti diventano biocarburanti
Passando agli oli alimentari esausti, oltre 1.500 le tonnellate raccolte che, grazie a un accordo con Eni, vengono trasformate in biocarburante idrogenato. L’organico differenziato diventa invece compost e biometano destinato all’autotrazione: 7,7 milioni di metri cubi nel 2022 prodotti a Sant’Agata Bolognese. Una quantità alla quale quest’anno si aggiungeranno i 3,7 milioni di metri cubi prodotti dal nuovo impianto di Spilamberto, che tratta anche reflui agroalimentari.
Rafforzare l’economia circolare
«Abbiamo già superato i target principali definiti dall’Unione Europea sul riciclo e lo abbiamo fatto in anticipo di anni – ha commentato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera –. Puntando sull’informazione ai cittadini e su tecnologie innovative che migliorano la qualità della raccolta differenziata e quindi il tasso di riciclabilità dei rifiuti, con un know-how classificabile tra le eccellenze a livello europeo. Intendiamo proseguire in questa direzione continuando ad alimentare un’economia circolare che fa bene all’ambiente, all’economia e alla società, forti di una strategia aziendale che ha contribuito a costruire in Italia una industria del riciclo che ha fatto del nostro Paese il leader europeo nel settore».