13/09/2019

Hera realizza l’acquedotto per le frazioni di Castiglione dei Pepoli

Termineranno entro la fine del mese di settembre i lavori condotti da Hera per garantire l’approvvigionamento di acqua potabile in quattro località del comune di Castiglione dei Pepoli, ovvero Vizzarete di Sopra, Vizzarete di Sotto, Campi di Sopra e La Macchia.

Atteso da tempo, l’intervento è stato progettato dalla multiutility per sopperire al prosciugamento delle sorgenti locali, che sgorgano dal Monte Tavianella, che alimentavano gli abitanti, e che ormai non garantivano più la continuità del servizio. Problema particolarmente sentito nei mesi estivi, che la multiutility ha cercato di tamponare con un’integrazione fornita con l’ausilio di cisterne che vengono ricaricate periodicamente. Per dare soluzione definitiva alla situazione, però Hera ha messo a punto un progetto più elaborato, che ha previsto l’interconnessione di più sistemi acquedottistici, in modo da garantire la continuità del servizio anche a tutta l’area circostante di Boccadirio e del Monte Taviane. Intervento che prevede la posa di una nuova condotta idrica, partendo da via Boccadirio, che porti l’acqua agli abitati (nell’ordine, di Vizzarete di Sopra, Campi di Sopra, La Macchia e Vizzarete di Sotto), diramandosi dalla tubazione già esistente che collega il serbatoio di Boccadirio a quello di Monte Tavianella e che va ad alimentare quest’ultimo.

Il serbatoio di Boccadirio sarà a sua volta collegato, attraverso una seconda nuova condotta, a quello di Roncobilaccio. L’interconnessione dei diversi sistemi acquedottistici sarà completata da alcuni ulteriori lavori di collegamento e di ottimizzazione, in grado di fare fronte a eventuali situazioni di emergenza, in particolare nel periodo estivo, o necessità manutentive, rese difficoltose dalle caratteristiche morfologiche del terreno, caratterizzato da una fitta copertura vegetativa e da forti pendenze.

Iniziati ad aprile, i lavori nel complesso hanno visto la posa di circa 3 chilometri di nuove condotte, per la maggior parte in terreno roccioso. In questo caso gli scavi hanno avuto una profondità massima di 70 centimetri, con la tubazione rivestita di rete antiroccia che evita l’utilizzo di materiale inerte di riempimento. Per l’installazione della condotta si è fatto ricorso a una fresa meccanica che ha consentito una velocità di posa molto elevata, nonostante la natura rocciosa del terreno.

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