Hera lancia il primo “green bond” italiano

È l’operazione con la quale la multiutility inaugura nel nostro Paese un prezioso strumento per la raccolta di risorse da destinare a quattro ambiti di intervento: lotta al cambiamento climatico, riduzione emissioni, qualità nella depurazione acque e ciclo dei rifiuti.
La finanza a servizio dell’ambiente. È il senso della nuova iniziativa del Gruppo Hera, che ha lanciato il primo “green bond” italiano, un’emissione obbligazionaria decennale destinata a finanziare o rifinanziare progetti legati alla sostenibilità. L’operazione si è concretizzata con un’emissione per complessivi 500 milioni, rimborsabili in 10 anni a una cedola del 2,375% e un rendimento pari a 2,436%. Con questa operazione la multiutility ha così inaugurato anche nel nostro Paese uno strumento, già utilizzato in Europa da altre grandi utility. Uno strumento prezioso per raccogliere risorse che saranno destinate ad investimenti legati a migliorare le performance ambientali nel territorio.
Nello specifico i fondi raccolti da Hera saranno utilizzati per finanziare o rifinanziare investimenti già effettuati o previsti nel piano industriale al 2017, in quattro ambiti: lotta al cambiamento climatico, miglioramento della qualità dell’aria, miglioramento della qualità della depurazione acque, gestione del ciclo rifiuti.
L’iniziativa, partita nei giorni scorsi, ha ottenuto un ottimo riscontro sui mercati: gli ordini d’acquisto, infatti, sono stati pari a 1,7 miliardi di euro, oltre 3 volte l’ammontare emesso. Altro rilievo molto positivo è che i fondi sono stati raccolti principalmente da investitori esteri, circa il 75%, con Francia, Germania e Regno unito che hanno registrato le maggiori percentuali di acquisto. Inoltre, la domanda deriva per il 69% da operatori che hanno adottato tra i loro criteri di investimento quelli “ESG”, Environment, Social and Governance, ovvero una valutazione dell’impegno in campo ambientale e sociale da parte dell’impresa che emette il bond, nello svolgimento delle proprie attività.
Per ogni ambito di intervento la multi utility ha individuato specifici investimenti, con la supervisione dell’ente di certificazione indipendente DNV GL, che condurrà anche il monitoraggio e la rendicontazione per assicurare al mercato la corretta e trasparente destinazione dei fondi raccolti.
In sintesi, i progetti riguardano:
• lotta al cambiamento climatico: gli interventi riguardano l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso il fotovoltaico e la realizzazione di impianti per lo sfruttamento di biogas, e la riduzione dei consumi attraverso una maggiore efficienza energetica, focalizzandosi sull’ulteriore sviluppo del teleriscaldamento e della cogenerazione. L’obiettivo è incrementare del 18% entro il 2017 la produzione di energia da fonti rinnovabili o ad alta efficienza, oggi attestata al 72% della generazione totale.

• Miglioramento della qualità dell’aria: gli investimenti sono destinati alla riduzione delle emissioni in atmosfera dei termovalorizzatori del Gruppo, attraverso il già avvenuto rinnovo di 5 impianti, consentendo di abbattere ulteriormente le emissioni pari mediamente al 10% dei limiti di legge consentiti (contro il 24,6% del 2006).

• Migliore qualità della depurazione: i fondi saranno utilizzati per mantenere i livelli di efficienza depurativa raggiunti e per migliorare e adeguare nel tempo le performance degli impianti.

• Gestione del ciclo rifiuti: gli investimenti serviranno per lo sviluppo di strutture e servizi sul territorio per la raccolta differenziata, con l’obiettivo di massimizzare il recupero e ridurre ancora il conferimento in discarica dei rifiuti urbani, oggi già al 16,4%, rispetto a una media italiana del 41%.

Ti potrebbero interessare anche

Ricevi le nostre ultime news

Iscriviti alla nostra newsletter

Richiedi abbonamento

Compila i campi per richiedere il tuo abbonamento alla rivista Servizi a Rete