20/04/2013
Servizi a Rete

Hera fra crescita e territorio

Nelle motivazioni del premio si sottolinea l’importanza dell’aggregazione fra Hera e AcegasAps. Quali gli obiettivi di questo progetto industriale?
È la naturale prosecuzione del cammino di crescita che in questi 10 anni ha caratterizzato Hera, realtà che ha raccolto attorno al medesimo progetto oltre 15 multiservizi del territorio. L’obiettivo finale è riuscire ad accrescere i livelli di servizio e investimento in un contesto competitivo e normativo in profondo mutamento, in cui per essere efficaci ed efficienti è sempre più importante poter contare su sinergie, risorse e condivisione di know-how.

Con l’aggregazione il Gruppo Hera diventa la seconda multiutility italiana. Quanto è importante l’elemento dimensionale per competere sul mercato e fronteggiare il crescente interesse degli operatori esteri verso il nostro Paese?
È certamente di grande rilevanza, soprattutto in un Paese in cui la frammentazione dei servizi pubblici locali risulta ancora a livelli insostenibili. Tuttavia le dimensioni non sono tutto. Innanzitutto perché le aggregazioni, per produrre effettivamente valore, devono funzionare, sia a livello di governance che di integrazione operativa. Inoltre, perché anche con dimensioni crescenti, nel settore, rimane strategico presidiare le relazioni con cittadini, enti e istituzioni del territorio, in una logica di sostenibilità non solo economica, ma anche ambientale e sociale.

L’operazione quale impatto ha sullo scenario italiano del settore?
Anche, ma non solo, in considerazione del prossimo avvento delle gare gas, nel settore esiste già una certa consapevolezza sulle necessità di consolidamento. L’aggregazione fra Hera e AcegasAps, anche in considerazione del prossimo coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti, attraverso Fondo Strategico Italiano, che entrerà nell’azionariato con una quota importante, credo confermi la validità di un modello. Quello di una realtà che persegue dimensioni di assoluto rilievo, producendo efficienza e qualità dei servizi, ma confermando il controllo pubblico e lo sforzo di mantenere forte il radicamento territoriale.

Acegas è presente, attraverso società controllate, anche nei Paesi dell’Est Europa. Il Gruppo Hera ora guarderà anche a questi nuovi mercati?
Valuteremo ogni opportunità con attenzione. I nostri sforzi però prima di tutto saranno concentrati sul mercato domestico e sull’estrazione di valore dall’integrazione di AcegasAps, al fine di raggiungere gli obiettivi di redditività e servizio indicati nel Piano Industriale al 2016.

L’internazionalizzazione è una delle strade per realizzare il consolidamento operativo delle società. È possibile immaginare le utility italiane competere sui mercati europei?
L’intero settore ha di fronte a sé un cammino di efficientamento e consolidamento significativo. Tutto dipenderà da come, e in che tempi, verrà percorso. Certamente oggi le dimensioni medie delle aziende sono ancora troppo poco rilevanti rispetto a chi sta di là dalle Alpi. In ogni caso, lo ribadisco, le dimensioni sono importanti, ma non sono tutto: in un mercato sempre più aperto, competitivo e con clienti sempre più consapevoli e informati, vincerà chi unirà a solidità ed efficienza la capacità di ascoltare e servire al meglio il cliente, privato o azienda che sia, preservando le risorse circostanti.

Il Gruppo Hera è stato protagonista di un’altra importante operazione finanziaria: l’ingresso tra i suoi azionisti del Fondo Strategico Italiano Spa (FSI). Ci spiega la portata di questa operazione sotto il profilo finanziario?
Premettendo che l’equilibrio finanziario di Hera è già oggi su buone posizioni, le risorse iniettate da FSI ci serviranno per cogliere eventuali altre opportunità di sviluppo, mantenendo la posizione finanziaria fra le migliori del settore.

L’operazione quali prospettive apre al Gruppo Hera?
Al di là delle considerazioni di tipo finanziario, l’ingresso di un azionista così qualificato come FSI, con una logica d’investimento di lungo periodo, porterà senz’altro un importante contributo alla qualità della governance e delle strategie che andremo ad elaborare. Unendo le risorse finanziarie, con l’apporto di ulteriori conoscenze e professionalità, credo che l’arrivo di FSI ci consentirà di proporci con ancora maggior forza come piattaforma aggregante e punto di riferimento nei servizi pubblici locali del Paese.

Operazioni come questa quanto sono importanti per il rilancio del settore, in un panorama fortemente condizionato dalla crisi finanziaria?
La situazione di estrema difficoltà congiunturale che stiamo attraversando ormai da oltre 5 anni, ci insegna, casomai ce ne fosse il bisogno, quanto sia importante un uso sempre più razionale delle risorse, economiche e ambientali. Credo che la nostra operazione contribuirà al rilancio complessivo del settore nella misura in cui saremo capaci, grazie anche all’allargamento di perimetro, di gestire sempre meglio le risorse date, migliorando la qualità dei servizi e dell’ambiente che ci circonda. Per noi la vera sfida è questa e siamo determinati a vincerla.

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