A fine giugno prenderanno il via i lavori per ampliare il servizio, con il collegamento del comparto “Lenci” alla rete principale di teleriscaldamento e la dismissione dell’attuale centrale termica a gas naturale a servizio del quartiere. L’intervento, progettato da HERAtech, si inserisce nel più ampio cantiere di riqualificazione dell’area che vedrà coinvolta anche Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), impegnata nella manutenzione straordinaria di un sottovia, su cui corrono i binari della linea ferroviaria Bologna–Rimini.
La posa di 650 metri di doppie condotte
L’intervento consentirà di ampliare la rete di distribuzione del calore a servizio di una zona attualmente alimentata dalla Centrale Termica a Caldaie che sorge in via Molino Vecchio. Attraverso la posa di una doppia condotta della lunghezza di 650 metri l’area sarà collegata alla rete principale, alimentata invece dalla centrale di Cogenerazione ad Alto Rendimento di via Casalegno. Per ridurre il disagio alla circolazione automobilistica e ai residenti, i lavori procederanno con un cantiere mobile di circa 70 metri di lunghezza e 5 di larghezza, che avanzerà insieme alla posa delle nuove condotte. Per la realizzazione delle opere, che permetteranno uno sviluppo nel comparto Lenci per circa 1 MW di potenza, Hera ha previsto un investimento di circa 1,5 milioni di euro.
I benefici ambientali
Tra i diversi i benefici che l’intervento garantirà, il più rilevante è il minor impatto ambientale. La dismissione delle attuali centrali termiche a gas naturale del comparto “Lenci” e il suo collegamento alla rete principale, infatti, porterà a una riduzione dell’immissione di inquinanti grazie a un sistema di riscaldamento più efficiente di quello tradizionale e alimentato dalla moderna Centrale cogenerativa. Ciò permetterà un’ulteriore decarbonizzazione dei consumi in linea con gli obiettivi fissati dal Comune di Imola. Più nello specifico, sarà possibile ridurre le emissioni di CO2 per circa 89 ton/anno, l’equivalente della piantumazione di 880 alberi. Si abbatterà di 670 kg all’anno l’impatto di ossidi di azoto (Nox), comparabile all’incidenza di 248 auto nel traffico urbano. In termini di energia fossile, l’estensione del teleriscaldamento consentirà di risparmiare 124 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) annue.
La riqualificazione del quartiere
La realizzazione dell’intervento avrà anche un impatto positivo in termini di riqualificazione urbana. Il cantiere porterà infatti alla rimozione del container e della canna fumaria a servizio dell’attuale centrale termica, migliorando l’aspetto estetico del quartiere.