16/04/2025
Servizi a Rete

Hera e CON.AMI: efficientamento del potabilizzatore di Bubano

È l’intervento più rilevante, in ambito acquedottistico, mai realizzato sul territorio gestito dal Gruppo Hera, sia per il valore economico sia per lampiezza del territorio coinvolto. Si tratta del progetto di ottimizzazione e potenziamento del sistema idrico di ben 13 comuni del Ravennate e dell’Imolese che, al termine dei lavori, avranno un servizio più sicuro, efficiente e resiliente, in grado di adattarsi alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Tutto questo sarà possibile grazie a un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro, di cui 31 finanziati da CON.AMI e 17 dal Gruppo Hera, all’interno del piano condiviso e approvato da Atersir, più oltre 1 milione dal Piano Nazionale Acquedotti.

Due i tasselli principali del progetto

A centro del piano di interventi troviamo il nuovo potabilizzatore, che sta prendendo forma a Bubano (frazione di Mordano-BO), con una potenzialità quadrupla rispetto all’impianto attuale, e la nuova condotta (lunga 17 chilometri) che collega quest’ultimo alla rete idrica di Castel Bolognese e che sarà in grado di servire un territorio ampio che comprende Imola, Mordano, Riolo Terme, Bagnara di Romagna e Solarolo, Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo e Medicina, per poi ampliarsi progressivamente anche a Dozza e Massa Lombarda. Gli obiettivi dell’opera sono: aumentare la riserva idrica; creare un sistema più flessibile garantendo la continuità del servizio e la disponibilità di acqua grazie all’interconnessione di sistemi acquedottistici oggi isolati; rispondere alla crescente domanda di acqua dovuta all’espansione residenziale e industriale sul territorio; ridurre il consumo di risorsa idrica proveniente dai pozzi.

Cantiere del potabilizzatore volto all'economia circolare

Il nuovo potabilizzatore di Bubano costituisce lo stralcio più rilevante del progetto, con oltre 30 milioni di euro, finanziati interamente da CON.AMI. L’impianto, oltre a quadruplicare la produzione di acqua potabile per uso civile, arrivando a 160 litri al secondo, prevede di ottimizzare la linea di trattamento industriale che continuerà a produrre 400 litri al secondo di acqua, alimentando anche potabilizzatori più piccoli della zona, come Castel San Pietro, Conselice e Sant’Agata. Sarà inoltre realizzato un trattamento fanghi per tutto il sito impiantistico, soluzione che rende più efficiente il processo di trattamento dell’acqua, limitando gli scarichi al minimo possibile. Quando si realizza un’opera così importante, si scava una grande quantità di terreno. Per il cantiere di Bubano, si tratta di circa 30.000 metri cubi. Nel rispetto dei principi di economia circolare, questo è stato tutto recuperato; una parte (circa 1.000 metri cubi) è stata utilizzata per il rafforzamento e il rifacimento degli argini del fiume Senio, nella; circa 10.000 metri cubi sono stati utilizzati per la produzione di mattoni ad alte prestazioni energetiche nella fabbrica Wienerberger; circa 15.000 metri cubi serviranno a mettere in sicurezza le scarpate di alcuni fronti di lavoro nel sito estrattivo di Recter Srl; infine, circa 5.000 metri cubi saranno recuperati nel sito del nuovo impianto per le opere a verde previste a conclusione dei lavori.

La dorsale da Bubano alla rete di Castel Bolognese

L’intervento sulle reti viene effettuato in due stralci. Il primo consiste nella posa di una nuova rete lunga circa 6 km che porterà l’acqua a uso civile dall’impianto di Bubano al pensile di Chiusura (Imola) in via della Fossetta. In parallelo, sarà totalmente rinnovato e potenziato il tratto di rete idrica a uso industriale da Bubano (via Fluno) a Imola (via Bicocchino), per circa 2,6 km di lunghezza. Il secondo stralcio prevede il proseguimento della posa della condotta dal pensile di Chiusura, dove termina il primo stralcio, fino a congiungersi alla rete di Castel Bolognese, per 8,5 km in tutto. In questo modo sarà realizzata una nuova dorsale idrica che attraverserà i comuni di Mordano, Imola e Solarolo, per terminare a Castel Bolognese. Il tracciato si sviluppa prevalentemente in area di campagna. Alcuni tratti di rete saranno posati con tecnologia “no-dig”.

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