È iniziato lunedì 27 aprile un intervento di Herambiente per migliorare ulteriormente l’impianto dal punto di vista ambientale e lavorativo, con un investimento da 1 milione di euro. Contenere ulteriormente le emissioni odorigene e migliorare la qualità dell’ambiente lavorativo sono gli obiettivi dei lavori che partiranno il 27 aprile all’impianto di biodigestione e compostaggio di Cà Baldacci a Rimini.
Ad essere coinvolta dall’intervento sarà, in particolare, la sola porzione dell’impianto dedicata all’ossidazione, fase successiva alla biodigestione, nella quale il materiale organico viene a contatto con l’ossigeno per un periodo di 3 settimane e si trasforma in composto destinato all’agricoltura.
Spazio riorganizzato e filtro aggiuntivo per il trattamento delle arie esauste.
Tutti i lavori saranno realizzati all’interno del fabbricato. Lo spazio, ora unico, sarà suddiviso in quattro settori chiusi e separati tra loro da pannelli fissi e dotati di portoni di accesso. Questi si affacceranno su un corridoio, sempre interno, a servizio dei mezzi per la movimentazione dei rifiuti. Dividendo lo spazio in questo modo, il sistema di aspirazione dell’aria sarà modificato e reso più efficace. In particolare, l’aria aspirata dai settori di ossidazione, così suddivisi, di norma caratterizzata da una concentrazione maggiore di composti odorigeni, sarà avviata ad un ulteriore filtro (‘torre di lavaggio’), di nuova realizzazione, che consiste in una fase di pretrattamento aggiuntiva rispetto all’attuale. Complessivamente queste migliorie comporteranno un investimento di circa 1 milione di euro.
I tempi e le modalità dell’intervento.
Per realizzare l’intervento sarà necessario avere lo spazio libero e operare, quindi, senza materiale in fase di ossidazione all’interno dell’edificio. Per cui, fino al completamento della riorganizzazione dello spazio, previsto in circa 3 settimane, non sarà possibile concludere il ciclo di trattamento del rifiuto organico all’interno della struttura e il materiale digestato sarà quindi trasferito ad un altro impianto di compostaggio gestito da Herambiente.
Ciò non comporterà un traffico veicolare aggiuntivo rispetto all’attuale.
Tale rifiuto sarà allontanato con mezzi a tenuta stagna caricati, all’interno, direttamente in corrispondenza delle celle di digestione.
Al termine di questa prima fase dei lavori per la creazione dei quattro spazi interni, sarà ripristinata la normale operatività dell’impianto. Entro il mese di luglio, invece, terminerà anche la seconda fase dell’intervento per l’installazione del nuovo sistema di aspirazione e pretrattamento delle arie esauste.
A Cà Baldacci compostaggio e biodigestione con tecnologie all’avanguardia in Europa
La tecnologia utilizzata a Cà Baldacci è la Dry fermentation (fermentazione a secco), sviluppata da una ditta tedesca e all’avanguardia in Europa.
Nel processo di compostaggio tradizionale (aerobico) la frazione organica viene degradata fino alla sua trasformazione in un prodotto stabilizzato e idoneo all’agricoltura. Nell’impianto riminese, invece, grazie a un processo di tipo anaerobico (in assenza di ossigeno), si raggiungono gli stessi risultati con il vantaggio però di recuperare anche l’energia contenuta nella sostanza organica.
Grazie a un processo di digestione anaerobica completamente a freddo (dunque in assenza di qualsiasi processo di combustione) il rifiuto organico produce biogas, che a sua volta genera energia elettrica rinnovabile. Dopo una digestione di 4 settimane il materiale viene estratto dai box e avviato ad una fase di compostaggio tradizionale di 3 settimane per ottenere compost destinato all’agricoltura.
Uno dei vantaggi di questo processo è che le sostanze maleodoranti contenute nei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata sono le prime a trasformarsi in gas metano, riducendo di molto gli odori sia durante il processo che durante l’utilizzo del compost, rispetto a quanto avviene nei normali impianti di compostaggio.
3.000 tonnellate di compost prodotte nell’impianto di Cà Baldacci.
L’impianto di Cà Baldacci tratta annualmente circa 40.000 tonnellate di rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata della provincia di Rimini, da cui si ricavano 7 milioni di kWh annui di energia elettrica e 3.000 tonnellate di compost.
In questo processo, il biodigestore è in grado di soddisfare la domanda energetica di 2.700 famiglie.
L’impianto è visitabile a chiunque per scoprirne il funzionamento e le tecnologie all’avanguardia utilizzate nel massimo rispetto dell’ambiente.
Per prenotare una visita guidata e saperne di più basta collegarsi su www.gruppohera.it/visite_guidate e con pochi click, una volta individuato l’impianto di interesse, si potrà prenotare l’appuntamento scegliendo tra i giorni di disponibilità evidenziati nell’apposito calendario.
‘Questi interventi rappresentano un upgrade per i lavoratori dell’impianto – sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini Sara Visintin – ed è un’ulteriore azione scaturita dal confronto costante che il Comune di Rimini, provincia di Rimini, Arpa ed Herambiente hanno avviato con i cittadini della zona. Nell’ultimo anno e mezzo l’Amministrazione ed Herambiente hanno collaborato con gli enti competenti per mettere a punto interventi mirati su vari aspetti legati all’attività del biodigestore: la regolamentazione della viabilità, i controlli sulle emissioni sonore, le nuove piantumazioni, le emissioni odorigene, la misurazione dei livelli dei PM10, oggetto di campagne di monitoraggio. Entro la metà di maggio presenteremo ai cittadini gli ultimi accorgimenti adottati e faremo il punto della situazione. Abbiamo in programma anche una nuova visita guidata all’impianto, probabilmente nel mese di luglio, alla quale inviteremo oltre ai cittadini anche i consiglieri comunali e le associazioni, in modo da approfondire insieme il funzionamento dell’impianto’.