07/05/2025
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GSE: incentivi e sesta asta per la produzione di biometano

Un altro ciclo di incentivi per la produzione di biometano potrebbe essere stanziato entro la fine del 2025. A dichiararlo è Paolo Arrigoni, presidente del GSE, che conferma un possibile intervento congiunto con il MASE. Dopo aver raggiunto l’obiettivo intermedio fissato dal PNRR per il 2026, la priorità ora è centrare il target al 2030 previsto dal PNIEC, che prevede il raggiungimento una capacità produttiva annua pari a 5,7 miliardi di m3 di biometano.

La situazione italiana: criticità e margini di crescita

L’Outlook Biometano 2024, redatto dal Dipartimento Energy & Strategy del Politecnico di Milano, mette in luce alcune criticità nel percorso di sviluppo del settore. A oggi, solo quattro delle cinque aste previste sono state completate, e la capacità produttiva assegnata è risultata inferiore al contingente disponibile. In particolare, la quinta asta finanziata con fondi PNRR ha consentito l’assegnazione del 95% del contingente previsto, ma l’esaurimento del budget da 1,7 miliardi di euro ha permesso di finanziare in conto capitale solo 148 dei 298 progetti ammessi. Ne deriva che la soglia produttiva complessiva, pari a 122.842 metri cubi orari, resta ancora distante. Secondo gli esperti del Politecnico la situazione è chiara: senza misure di sostegno economico e un piano di sviluppo a lungo termine, molti impianti rischiano la dismissione dopo circa 15 anni.

Gli incentivi post-PNRR

Il nuovo schema di sostegno al biometano, che dovrebbe entrare in vigore al termine del PNRR previsto per giugno 2026, ha l’obiettivo di garantire continuità agli investimenti nella produzione di gas rinnovabile da rifiuti organici e biomasse. Il MASE ha già confermato l’intenzione di sviluppare un meccanismo incentivante basato su contratti per differenza e tariffe in conto esercizio, allo scopo di assegnare progressivamente 2,7 miliardi di m3 annui aggiuntivi. Si prevede una suddivisione del contingente in quattro o cinque bandi annuali da 400–500 milioni di m3 ciascuno.

In arrivo una “release” per l’industria hard to abate

Un ulteriore elemento innovativo del piano riguarda la domanda industriale. Il GSE sta, infatti, lavorando ad una procedura competitiva, finalizzata all’acquisto di biometano da parte dei settori hard to abate, ovvero quei comparti industriali particolarmente difficili da decarbonizzare. La cosiddetta “biometano release” si stima possa facilitare la programmazione energetica a medio-lungo termine delle imprese energivore, supportando la transizione verso fonti rinnovabili anche sul lato della domanda.

Attesa per le risorse UE per il lancio della sesta asta

Il MASE ha avviato un confronto con la Commissione Europea per ottenere nuove risorse tramite la rimodulazione del PNRR. L’esito di questo negoziato sarà cruciale: senza nuovi fondi per i contributi in conto capitale, molti progetti rischiano di essere ritirati dalle graduatorie. In caso di esito positivo, il GSE darà il via ad una sesta asta per assegnare il contingente residuo, stimato in circa 100 milioni di m3 annui. Tuttavia, tutti gli interventi dovranno essere conclusi entro il 30 giugno 2026, data di scadenza del PNRR. Per questo è fondamentale che le decisioni politiche e operative vengano prese in tempi rapidi.

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