Il Consiglio di amministrazione di Iren S.p.A. ha approvato l’aggiornamento del piano industriale al 2030, che conferma la visione strategica del Gruppo basata sulla decarbonizzazione, sulla la tutela delle risorse e sul radicamento territoriale. Il programma degli investimenti è particolarmente flessibile ed offre la possibilità di modulare nel tempo i progetti di sviluppo. Le risorse allocate nel piano, circa 8,2 miliardi di euro, consentiranno una crescita della marginalità di oltre 600 milioni rispetto al 2023.
La strategia di crescita
Il piano industriale di Iren è coerente con i macro-trend di settore: la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali. La visione strategica al 2030 si articola su tre pilastri fondamentali: la transizione ecologica con una progressiva decarbonizzazione delle fonti; la creazione di valore dai territori attraverso lo sviluppo di infrastrutture e impianti e il miglioramento della qualità del servizio.
A ciò si associa una visione aziendale sostenibile, con la definizione di target di medio e lungo termine, in linea con gli obiettivi europei del Sustainable Development Goals e validati dallo Science Based Target iniziative. Gli impegni ESG sono sviluppati secondo le linee guida della transizione ecologica e articolati secondo cinque aree focus: decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti e persone.
Lo stanziamento delle risorse
L’aggiornamento del piano industriale prevede investimenti lordi per 8,2 miliardi di euro. Circa il 94% degli impegni di spesa avranno come obiettivo la crescita organica e solo il 6% saranno destinati a operazioni di consolidamento. Inoltre, l’80% degli investimenti cumulati sono focalizzati sui settori regolati, al fine di digitalizzare i servizi, di sviluppare capacità rinnovabile tramite contratti PPA, di estendere il teleriscaldamento, di migliorare il servizio di raccolta rifiuti. Il piano è caratterizzato da un basso rischio di esecuzione, da un’alta prevedibilità dei risultati e dall’elevato grado di flessibilità che consente di modificare gli esborsi in caso di necessità. Oltre il 70% degli investimenti, pari a 5,8 miliardi di euro, sono indirizzati a progetti che concorrono al raggiungimento dei target di sostenibilità, in particolar modo a supportare creazione di città resilienti, la transizione energetica, la gestione sostenibile della risorsa idrica e l’economia circolare. Il Piano Industriale prevede un aumento del margine operativo generato dal contributo positivo di tutti i settori di business.
Ammodernamento delle reti
2,8 miliardi di euro sono volti a incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi di distribuzione. Il 58% degli investimenti è indirizzato al servizio idrico, per la riduzione delle perdite, lo sviluppo degli impianti di depurazione e il miglioramento della qualità del servizio. Alla distribuzione elettrica sono destinati il 29% dei fondi, per l’evoluzione delle infrastrutture in un’ottica di resilienza ai cambiamenti climatici e di generazione di maggiori potenze data l’elettrificazione dei consumi. Alla distribuzione del gas è destinato il 13% della spesa prevista, risorse che serviranno anche al completamento del piano di sostituzione delle condotte in vista di una futura distribuzione di miscele di idrogeno.
La gestione dei rifiuti
L’economia circolare si conferma la bussola del settore ambientale, con investimenti di circa 1,6 miliardi di euro. Il 64% dei quali è destinato allo sviluppo degli impianti di trattamento rifiuti con sei nuovi stabilimenti produttivi su altrettante filiere (trattamento di fanghi, trattamento frazione organica, smaltimento dei pannelli fotovoltaici, gestione dei RAEE, trattamento dei rifiuti liquidi e TMB) e al recupero energetico con 2 nuovi waste-to-energy e una quarta linea di potenziamento dell’impianto esistente di Torino. Il restante 36% è indirizzato ad attività di potenziamento della raccolta differenziata, supportata dall’estensione del modello di tariffazione puntuale che mira al miglioramento della qualità del servizio unitamente ad un efficientamento dei costi.
La produzione di energia
L’obiettivo di decarbonizzazione del parco generativo guida gli investimenti al 2030, pari a 2,5 miliardi, attraverso l’incremento della generazione elettrica da fonti rinnovabili, che supererà i 2 GW nel 2030 grazie allo sviluppo di nuova capacità solare ed eolica greenfield e la diffusione delle comunità energetiche. Nel settore idroelettrico sono previsti investimenti per la sicurezza dell’infrastrutture ed il rinnovo delle concessioni scadute. Per quanto riguarda gli impianti termoelettrici a gas naturale, i prossimi anni saranno caratterizzati dal completamento degli interventi di efficientamento degli impianti cogenerativi, dallo sviluppo del teleriscaldamento e dalla dismissione di asset di generazione termoelettrica non funzionali a quest’ultimo (prevista dopo il 2027). Le attività di efficienza energetica saranno orientate a progetti di riqualificazione dei condomini e degli edifici della pubblica amministrazione, anche attraverso partenariati pubblici e privati.