Anche quest’anno Gruppo Hera pubblica due report dedicati rispettivamente all’importanza di una corretta raccolta differenziata dei cittadini e alla qualità dell’acqua del rubinetto, che mirano a fare chiarezza sui temi, rendendo consultabili numeri aggiornati a garanzia della massima trasparenza. La nuova edizione del report “In buone acque” è già disponibile sul sito web del gestore, mentre quella del report “Sulle tracce dei rifiuti” lo sarà a breve.
Raccolta differenziata: l’88% viene recuperata
Il report di Hera “Sulle tracce dei rifiuti” traccia il percorso della raccolta differenziata, attraverso dati verificati da un ente esterno che ne attesta la correttezza. Ognuno di noi, in media, produce 342 kg di rifiuti differenziati all’anno. Si tratta in prevalenza di organico (83 kg), verde (71 kg), carta (68 kg), vetro (44 kg), plastica (43 kg) e in misura minore le altre tipologie. Questi rifiuti raggiungono 65 impianti di prima destinazione da cui vengono avviati a recupero in 157 impianti che li riportano nel ciclo produttivo. Un esempio è l’organico che Hera trasforma in biometano, combustibile rinnovabile al 100% destinato all’autotrazione o utilizzato come fertilizzante in agricoltura. Di tutti questi materiali raccolti in modo differenziato, l’88% è stato recuperato, il restante è costituito da materiali estranei o non riciclabili.
Il report dice però che la consapevolezza dei cittadini riguardo la separazione dei materiali si potrebbe migliorare. Un quinto di ciò viene buttato nel sacchetto dell’indifferenziato è in realtà potenzialmente riciclabile. Uno spreco che indica come ci sia ancora un po’ di strada da fare, anche se i risultati fino a qui sono buoni: la raccolta differenziata nei territori serviti dal Gruppo Hera nel I semestre di quest’anno ha superato il 74%, mentre il ricorso alla discarica, per il quale l’Unione europea ha fissato l’obiettivo del 10% al 2035, con Hera è già da anni sotto al 3%. Un aiuto a fare meglio arriva dal Rifiutologo, l’app gratuita di Hera che aiuta le persone a conferire correttamente ogni tipologia di scarto.
2.600 analisi al giorno per la sicurezza dell’acqua di rubinetto
Questo impegno per la trasparenza si replica anche nel report “In buone acque”, interamente dedicato all’acqua del rubinetto. In Italia, il 68% dei cittadini beve l’acqua del rubinetto. Chi non lo fa è per il timore che non sia controllata e sicura (fonte Libro Bianco 2024 – Valore Acqua per l’Italia, The European House – Ambrosetti). Non sorprende, quindi, che, l’Italia sia il Paese europeo con il maggiore consumo di acqua minerale in bottiglia, 249 litri pro capite. I dati però, al contrario, attestano che l’Italia è tra i Paesi europei con la qualità dell’acqua migliore, Emilia-Romagna in testa come certificato anche dal Centro nazionale per la sicurezza delle acque. Nel territorio servito dal Gruppo Hera, ogni anno vengono svolte circa un milione di analisi (oltre 2.600 al giorno), una vera e propria etichetta dell’acqua del rubinetto, con dati che nel sito dell’azienda e nelle bollette inviate ai cittadini sono riportati per singolo comune.
Per contribuire alla diffusione di una cultura dell’acqua, che restituisca una corretta informazione intorno a questa risorsa, il Gruppo Hera è da tempo impegnato in un progetto di comunicazione per aumentare chiarezza e trasparenza: al report “In buone acque” si affianca un canale web tutto dedicato all’acqua, dove si scoprono metodi per risparmiarla. Un altro strumento è il Diario dei consumi, che permette di confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri utenti simili.