Gruppo CAP prosegue nella strategia multilivello per il contrasto alla siccità

Il 20 marzo 2023 l’IPCC, il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle nazioni Unite, ha pubblicato il suo report di sintesi, il sesto per la precisione, che fa il punto su:

  • effetti dei cambiamenti climatici
  • prospettive e sulle azioni necessarie per contrastarli.

Si tratta di una sorta di megariassunto di 8000 pagine di tutti gli studi recenti sul tema, che è stato commentato dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres come “un atlante della sofferenza umana e un’accusa schiacciante contro la leadership climatica fallita”.

Il report, tuttavia, oltre a descrivere la situazione difficile dell’ambiente in cui viviamo, offre anche alcune indicazioni su cosa fare nell’immediato per perseguire l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale, e in prospettiva di invertire la rotta.

Uno degli effetti del cambiamento climatico è quello che l’Italia sta sperimentando ormai da più di un anno: la siccità. Le precipitazioni si sono ridotte, e sono per di più cambiate, con fenomeni meteorici eccezionali che portano grandi quantità di pioggia in breve tempo che non riusciamo a trattenere, in un circolo vizioso destinato a durare.

Il PNRR ha previsto circa 3 miliardi di euro di investimenti per il settore idrico, in parte anche per far fronte alla siccità. Ma sono diversi i soggetti che stanno lavorando per cercare di offrire soluzioni nel brevissimo periodo e anche in prospettiva: da Coldiretti ai consorzi di bonifica, fino naturalmente ai gestori del servizio idrico.

 

L’impegno di Gruppo CAP 

Gruppo CAP, la green utility che gestisce il SII della Città metropolitana di Milano, da tempo lavora in questo senso, con una strategia multilivello che prevede riduzione costante delle perdite idriche della rete, riduzione dei consumi da parte degli utenti e reimpiego crescente di acque depurate per uso civile e in agricoltura.

 

La dispersione idrica

Il tema della dispersione idrica è uno dei problemi più diffusi a livello nazionale, tanto che in media un terzo dell’acqua (36,4%) non arriva a destinazione. Il livello di dispersione idrica in Lombardia si attesta al 23,4% (secondo i dati del Libro Bianco Ambrosetti, nel Nord Italia è del 34,9%, al Sud invece raggiunge il 48,6%), mentre la Città metropolitana di Milano si attesta a circa il 20%.

 

La strategia di CAP per la riduziome delle perdite

CAP ha avviato una nuova strategia per la riduzione delle perdite, adottando progetti di ricerca integrata per individuarle su tutta la rete. Dal 2020 sono stati sottoposti a controllo 3.614 km di rete, equivalenti a circa il 50% del totale, consentendo l’individuazione e la riparazione di 5.016 perdite, 150 in più rispetto al 2019. Nel 2022 ha ottenuto, insieme ad ATO Città metropolitana di Milano, un finanziamento di 42,5 milioni di euro (per un totale stanziato di circa 80 milioni) per proseguire sulla strada tracciata, adottando tecnologie sempre più innovative, potenziando gli strumenti di monitoraggio e sviluppando strumenti di modellizzazione per la manutenzione e la pianificazione predittiva per 133 Comuni.

Il piano prevede la sostituzione di 18 km di rete, che si aggiungono ai 46 pianificati nel periodo 2020-2023. Sul fronte della riduzione dei consumi, attraverso la sensibilizzazione degli utenti serviti la green utility lombarda ha iniziato a invertire il trend dei consumi, sempre crescenti nel corso degli ultimi anni.

Infine, il fronte del riutilizzo di acqua depurata è forse quello più promettente, perché va a toccare le esigenze del settore più a rischio a causa della siccità, ovvero l’agricoltura. L’acqua depurata è infatti una risorsa tanto preziosa quanto costante. Secondo il Piano di Sostenibilità adottato nel 2017, CAP si è posta l’obiettivo di riutilizzare il 50% delle acque che passano dai propri impianti entro il 2033.

Già oggi il riutilizzo si attesta intorno al 38%, con un incremento costante (nel 2018 era il 24%). Dei 40 impianti gestiti, 21 depuratori sono autorizzati per riuso indiretto e 4 (Assago, Bresso, Peschiera e Basiglio) per riuso diretto. In prospettiva, Gruppo CAP potrebbe contribuire coi soli depuratori gestiti a un apporto di acqua per fini agricoli pari al 3,6% a livello Regionale, pari al 22% a livello della Città metropolitana di Milano.

L’acqua depurata da CAP serve già oggi per alimentare i mezzi per la pulizia delle strade di diversi Comuni, anche grazie a impianti di rifornimento appositamente approntati dall’azienda, per innaffiare il verde pubblico, ma anche, appunto, per irrigare i campi (che ricevono acque non solo di alta qualità, ma anche arricchite di nutrienti quali azoto e fosforo), e persino per l’irrigazione di orti urbani, per i quali lo standard qualitativo richiesto è altissimo.

 

Gruppo CAP

Gruppo CAP è la realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città metropolitana di Milano secondo il modello in house providing, cioè garantendo il controllo pubblico degli enti soci nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione. Attraverso un know how ultradecennale e le competenze del proprio personale coniuga la natura pubblica della risorsa idrica e della sua gestione con un’organizzazione manageriale del servizio idrico in grado di realizzare investimenti sul territorio e di accrescere la conoscenza attraverso strumenti informatici. Per dimensione e patrimonio Gruppo CAP si pone tra le più importanti monoutility nel panorama nazionale. Nel 2022 si è aggiudicato il premio Top Utility Ten Years come Utility italiana più premiata negli ultimi dieci anni. 

 

 
 

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