Gruppo CAP lancia una open innovation challenge per migliorare il servizio idrico lombardo

Dalle infiltrazioni agli scarichi illegali alle sempre più frequenti bombe d’acqua, causate dal cambiamento climatico. Sono tante le minacce all’efficienza e alla sicurezza delle fognature, elemento essenziale per il corretto funzionamento delle smart city del futuro. Per questo, Gruppo CAP ha lanciato una open innovation challenge, con l’obiettivo di individuare le proposte più innovative ed efficaci per far fronte al fenomeno delle infiltrazioni nella rete fognaria.

L’iniziativa, che si rivolge a:

  • startup
  • università
  • istituti di ricerca
  • ricercatori di tutto il mondo

si avvale della piattaforma di crowdsourcing Open Innovability®del Gruppo Enel, punto di riferimento a livello mondiale nell’applicazione dei principi di innovazione aperta. L’iniziativa, “Detection of Inflow and Infiltration (I&I) in sewer networks”, mira a valorizzare idee e progetti originali, offrendo a coloro che presenteranno le soluzioni più interessanti tutti gli strumenti per misurare efficacia e profittabilità delle proposte e il supporto per sperimentarle sul campo, direttamente sugli impianti e sugli oltre 6000 km di rete fognaria gestita dall’utility lombarda, sviluppando così possibili applicazioni al settore idrico. La challenge si concluderà il 24 maggio 2022.

 
Michele Falcone, direttore Sviluppo Strategico di Gruppo CAP commenta

L’open innovation è un’opportunità essenziale per CAP, che da sempre guarda non solo al proprio interno, ma anche all’esterno per trovare soluzioni innovative per migliorare la gestione del servizio idrico sul proprio territorio. Da anni collaboriamo con università italiane ed europee, e abbiamo creato un centro di eccellenza nel settore della ricerca, Salazzurra, dove accogliamo studenti, ricercatori e start up che hanno nel loro DNA tanto la creatività quanto la volontà di collaborare per costruire insieme il mondo di domani. Questa iniziativa con Enel ci consente di rivolgerci a una platea ancora più ampia, e di guardare al contributo di innovatori e creativi provenienti da tutto il mondo”.

 

Inflow & Infiltration

La challenge è dedicata all’Inflow & Infiltration (I&I, apporti e infiltrazioni, ovvero le acque parassite): si tratta di tutte quelle acque che entrano nelle reti fognarie ma che non hanno a che vedere con reflui, civili o industriali. Sono per esempio le acque di falda che si infiltrano nelle condotte, acque delle rogge, ma anche acque meteoriche o scarichi illegali. Queste infiltrazioni portano diversi problemi:

  1. aumentano in modo incontrollato il flusso nelle tubature, come accade in occasione di bombe d’acqua e precipitazioni eccezionali
  2. aumentano l’usura e l’invecchiamento delle strutture diluiscono il carico organico dei reflui, comportando squilibri sul fronte del trattamento del depuratore

La challenge mira a identificare approcci totalmente nuovi, più efficienti, efficaci, sostenibili e replicabili su larga scala. L’iniziativa contribuisce a perseguire quattro dei diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, ovvero:

  • 9 (Imprese, Innovazione e Infrastrutture)
  • 11 (Comunità e Città Sostenibili)
  • 14 (Vita Sott’Acqua)
  • 17 (Partnership per Obiettivi)

I progetti di open innovation di Gruppo CAP si inseriscono nella strategia di ricerca, sviluppo e innovazione che da sempre distingue l’azienda. Hanno l’obiettivo di individuare nel mondo delle startup soluzioni che possano:

  1. risolvere problematiche
  2. efficientare le attività connesse alla gestione del servizio idrico e circular economy in 8 diverse aree

Dalle acque parassite al recupero fosforo da ceneri, dall’individuazione perdite acquedotto e di materiale tubazioni nel sottosuolo alla riduzione umidità vaglio di depurazione, dalla pulizia e manutenzione vasche e dei pensili alla rimozione ferrobatteri e solfobatteri.

Primo passo verso l’approccio aperto è stato l’innovation challenge Switch2product, il programma organizzato in collaborazione con PoliHub, innovation park e startup accelerator del Politecnico di Milano, con 12 start up italiane che si sono confrontate con gli esperti di CAP su progetti davvero innovativi, dal microchip che segnala in anticipo la necessità di intervenire nella manutenzione di macchinari e processi alla “spugna magnetica” progettata per eliminare gli inquinanti dall’acqua, fino all’utilizzo di funghi per creare bioplastiche o bio-polistirolo come isolante nell’edilizia.​

 


 

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