Un investimento di 400 mila euro per un progetto innovativo che ha come obiettivo l’implementazione di reti duali, in grado di distribuire acqua di prima falda per l’irrigazione e altri usi non domestici e garantire un risparmio stimato di oltre 50.000 metri cubi di acqua potabile all’anno.
Succede a Rho, dove Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha avviato la seconda fase di un progetto che aveva già preso il via nel 2022, con i lavori per la perforazione dei pozzi di prima falda in via Deledda e via Cadorna. Si passa ora al completamento dell’infrastruttura con la realizzazione della rete duale di via Cadorna e i successivi collegamenti lungo la tratta dei contatori delle utenze che usufruiranno dell’acqua distribuita dalla rete duale per usi non domestici. Nel corso del primo trimestre del 2025 sarà messa in servizio anche la prima rete duale di via Deledda.
Le reti duali – progetto innovativo e unico nel suo genere – sono soluzioni sostenibili che ottimizzano l’utilizzo delle risorse idriche: si tratta infatti di sistemi composti da due tubazioni separate e parallele, una fornisce acqua potabile per il consumo umano e domestico, l’altra distribuisce acqua di prima falda, proveniente cioè da pozzi più superficiali e meno profondi, che per la finalità di utilizzo prevista non richiede trattamenti complessi e può essere usata per attività come irrigazione di aree a verde, orti urbani e lavaggio stradale.
“Questo progetto rappresenta un pilastro fondamentale nella nostra strategia di sostenibilità, mirata a ottimizzare la gestione delle risorse idriche e a minimizzare l’impatto ambientale delle nostre operazioni,” ha dichiarato Yuri Santagostino, Presidente di Gruppo CAP. “Attraverso l’implementazione delle reti duali, siamo in grado di risparmiare l’acqua potabile per quegli utilizzi che non richiedono standard di qualità elevati, promuovendo al contempo un uso responsabile e consapevole di questa preziosa risorsa. Un impegno che portiamo avanti da diversi anni anche con il riuso delle acque depurate, che a oggi si attesta introno al 38% delle acque che trattiamo nei nostri impianti, con l’obiettivo di arrivare al 50% entro il 2033”.