Nel mese di maggio 2023 si è tenuta l’assemblea dei soci di CAP Holding, capofila di Gruppo CAP, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano.
Nel corso dell’assemblea è stato eletto il Consiglio di Amministrazione, che ha visto la conferma di:
- Luciana Dambra
- Karin Eva Imparato (già presidente di CAP)
- Barbara Mancari
- Alessandro Russo in qualità di Amministratore Delegato
- e il presidente, carica per la quale è stato nominato Yuri Santagostino, già sindaco di Cornaredo e grande esperto di politiche ambientali e di progettazione e gestione del ciclo dei rifiuti per soggetti pubblici e privati.
L’assemblea dei soci ha anche approvato il bilancio consolidato 2022, che per l’utility pubblica segna la fine di un triennio di crescita e consolidamento. Un triennio, tuttavia, che è stato segnato dalla pandemia, dalla crescita dell’inflazione, dalla crisi energetica e dall’instabilità sui mercati a causa della situazione politica internazionale.
Gruppo CAP ha affrontato le difficoltà adottando una strategia industriale basata sui principi di Innovazione, Resilienza e Sensibilità, gli stessi espressi nel Piano di Sostenibilità adottato nel 2019, che ha consentito all’azienda di rispondere, spesso anticipandole, alle sfide delle transizioni digitale, energetica ed ecologica.
I risultati del 2022 sono stati estremamente positivi, considerando la congiuntura economica in cui sono maturati.
I ricavi totali sono stati 432.735.320 euro, per la quasi totalità frutto del servizio idrico, l’EBITDA segna quota 93 milioni di euro, mentre l’utile netto è pari a 5.724.641 euro. Interessanti i valori dell’attivo patrimoniale, pari a 1.316.440.745 euro, e del patrimonio netto, pari a 853.373.897 euro. Nel triennio 2020-2022 CAP ha raggiunto oltre 1.159 milioni di ricavi totali, 277 milioni di Ebidta, 51 milioni di utili.
Anche quest’anno CAP ha aumentato la quota destinata agli investimenti
Salita fino a 129 milioni di euro la quota destinata agli investimenti (erano 127 nel 2021 e 105 nel 2020, pari a 362 milioni nel triennio), confermando una tendenza lunga un decennio: dal 2014 sono stati investiti quasi 1100 milioni di euro, un vero e proprio green new deal interamente dedicato al territorio, agli stakeholder, ai partner e ai cittadini dei 200 Comuni soci dell’azienda.
Gli elementi che hanno consentito a Gruppo CAP di sviluppare una crescita costante in termini economici, e allo stesso tempo di tagliare le emissioni climalteranti, contenere i costi per l’energia e addirittura diventare produttori tanto per l’autoconsumo quanto per contribuire alla rete nazionale sono stati:
- Gli investimenti in economia circolare
- La ricerca e lo sviluppo
- L’innovazione tecnologica e digitale
- L’integrazione dei processi di governance industriale con la sostenibilità
È bene ricordare che il servizio idrico integrato è un settore energivoro, tanto che sul bilancio 2022 pesa un aumento di ben 42 milioni di euro di costi per elettricità.
Ma proprio per far fronte a fenomeni imprevisti come questi Gruppo CAP ha da tempo scelto di adottare una serie di investimenti strategici che ne hanno fatto uno dei protagonisti dello sviluppo dell’economia circolare in Italia. L’utility lombarda ha, per esempio, trasformato i propri impianti in vere e proprie piattaforme integrate per la produzione di bioenergia green, e guarda al futuro credendo di poter fare sempre meglio, sfruttando le opportunità che le tecnologie offrono nell’ambito delle rinnovabili, in particolare fotovoltaico, agrivoltaico ma anche idrogeno.
Sempre guardando all’ultimo triennio Gruppo CAP si è imposto come soggetto capace di affiancare partner industriali e istituzioni nello sviluppo di progetti strategici, a partire da quelli in ambito PNRR, all’interno del quale sta gestendo circa 100 milioni di euro. Insieme a Città metropolitana di Milano ha infatti ottenuto 50 milioni di finanziamento per un ambizioso progetto quadro, denominato Città metropolitana Spugna, per realizzare ben 90 interventi di drenaggio urbano sostenibile in 32 Comuni per prevenireallagamenti, contrastare l’erosione del suolo.
Insieme ad ATO ha invece ottenuto un finanziamento di 42,5 milioni (per un investimento totale di 79,5 milioni) per lo sviluppo di progetti per migliorare la rete idrica e minimizzare le perdite adottando tecnologie sempre più innovative, potenziando gli strumenti di monitoraggio e sviluppando strumenti di modellizzazione per la manutenzione e la pianificazione predittiva per 133 Comuni. Infine, ha ottenuto altri 2 milioni per realizzare un piano di teleriscaldamento.