Gruppo CAP e ATO investono 80 milioni di euro per rinnovare la rete idrica della Città Metropolitana di Milano

Quando si parla di rete idrica, si parla di un sistema complesso ed estesissimo, fatto di migliaia e migliaia di km di tubature che collegano ogni casa, negozio, impresa in tutto il territorio italiano.

La situazione del servizio idrico in Italia varia in maniera significativa da regione a regione: la dispersione lungo la rete idrica nazionale va dal 14% di Milano al 72% in alcune zone del Sud Italia, con una media che si attesta al 42%.

Secondo l’ISTAT, in più del 50% dei Comuni italiani le perdite idriche totali sono superiori al 35% dei volumi immessi nella rete nazionale, che per il 60% ha più di 30 anni e per il 25% più di 50.

In Lombardia, dove nel recentissimo passato si è paventato il rischio di dover richiedere lo stato di emergenza a causa della siccità, il livello di dispersione idrica si attesta in media al 23,4%.

Gruppo CAP, la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, da sempre crede nell’innovazione tecnologica e investe costantemente in ricerca e sviluppo per migliorare l’efficienza del proprio servizio.

Già oggi CAP registra una dispersione del 19,9%, sensibilmente inferiore alle media nazionale e anche alla media europea (23%) e mira a ridurla ulteriormente fino al 15% entro il 2033.

Per raggiungere questi obiettivi CAP sta sviluppando un piano da 80 milioni di euro di investimenti, per:

  1. ridurre le perdite idriche in 133 Comuni del territorio milanese
  2. sostituire 18 km di tubature
  3. adottare tecnologie digitali all’avanguardia per il monitoraggio in tempo reale e per l’analisi predittiva dei guasti. 

Il progetto è finanziato dai fondi del PNRR, che Gruppo CAP ha ottenuto insieme ad ATO Città metropolitana di Milano e che consentiranno di proseguire la strada della digitalizzazione della rete già avviata nel corso degli ultimi anni.

Alessandro Russo AD Gruppo CAP

Le moderne tecnologie digitali offrono un sostegno fondamentale al settore idrico: dalle soluzioni tecnologiche dedicate alla gestione completa delle reti e degli impianti all’uso di tecnologie come l’Internet delle Cose, la connettività a banda larga e il cloud computing, spiega Alessandro Russo, amministratore delegato di Gruppo CAP. La prospettiva è di utilizzarle per risolvere problemi molto concreti come le perdite della rete idrica, oppure per ottimizzare i consumi o, ancora, per rilevare irregolarità e prevenire guasti e interruzioni del servizio. In questo senso, il PNRR offre l’opportunità irripetibile di investire nel rinnovamento, soprattutto tecnologico, delle infrastrutture e dei processi industriali. Investimenti assolutamente necessari per consentire al servizio idrico integrato di fare un salto simile a quello già fatto dal settore elettrico, in cui automazione e misurazione in tempo reale dei consumi e monitoraggio della rete sono oggi possibili grazie alle tecnologie più avanzate”.

La roadmap, che guarda come tutti i progetti del PNRR al 2026, prevede la realizzazione di decine di interventi finalizzati alla riduzione delle perdite, che consentiranno di risparmiare 13,5 milioni di metri cubi di acqua all’anno, tagliando le emissioni di CO2 di 1,65 milioni di kg all’anno e consumare 4,3 milioni di kWh di energia all’anno in meno. 

Il finanziamento per il quale Gruppo CAP e ATO Città metropolitana di Milano sono stati ammessi ammonta a 42.526.377 euro, e contribuisce a un investimento totale da parte dell’azienda pari a € 79.446.801 e consentirà di adottare tecnologie sempre più innovative

  • immagini SAR (Synthetic Aperture Radar), con radar capaci di penetrare il terreno fino a una profondità di 3-4 metri e quindi di riuscire a individuare anche le perdite occulte e di ottenere immagini ad alta risoluzione da grande distanza, per pianificare al meglio e più in fretta gli interventi di riparazione;
  • noise logger, ovvero sensori acustici fissi applicati sulla rete che rilevano il rumore proveniente dalle condotte idriche;
  • software per la modellazione in tempo reale delle reti acquedotto (digital twin);
  • DSS (Decision Support System), sistemi progettati sulla base delle tecnologie di asset management e basati sull’analisi di una serie di parametri con l’obiettivo di pianificare al meglio gli interventi secondo un approccio proattivo. 

Sarà inoltre possibile sostituire 18 km di rete che si aggiungono ai 46 km già realizzati nel periodo 2020-2022;

infine, nel biennio 2024-2025, saranno installati 40mila smart metering, ovvero contatori intelligenti di ultima generazione, di cui 22 mila finanziati grazie ai fondi europei.

Ti potrebbero interessare anche

Ricevi le nostre ultime news

Iscriviti alla nostra newsletter

Richiedi abbonamento

Compila i campi per richiedere il tuo abbonamento alla rivista Servizi a Rete