15/11/2018

Gruppo CAP a Ecomondo 2018: l’economia circolare ha bisogno di sinergie e simbiosi industriali

“La rivoluzione dell’acqua è sempre più connessa a sofisticate applicazioni e processi di conversione, che mirano a dare nuova vita ai prodotti di scarto seguendo un processo sostenibile e attento all’ambiente, spiega il presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, Alessandro Russo. Ma tale processo, per avere buon esito, ha bisogno delle migliori sinergie, connesse in un sistema di networking e sharing knowledge. Ecco che allora davvero gli scarti per un settore diventano opportunità per un altro”.

Speciale testimonial a Ecomondo 2018 dell’impegno di Gruppo CAP nell’innovazione legata ai progetti di economia circolare è la Panda #Biometanow, capace di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 97%, che è tornata a Rimini per il secondo anno come icona della sostenibilità e della conversione degli scarti in energia pulita. L’auto era stata la protagonista del progetto annunciato lo scorso anno: riuscire a sfruttare l’acqua per alimentare il motore di un’automobile. Missione compiuta, ora si passa alla fase operativa. Oggi nell’impianto di depurazione di Niguarda-Bresso è possibile produrre biometano su scala industriale, per un totale di oltre 341.640 kg, sufficienti ad alimentare 500 veicoli per 15 mila km all’anno: 7.500.000 km percorribili complessivi, equivalenti a quasi 200 volte la circonferenza della Terra. Il progetto era stato avviato nel 2016 con il supporto scientifico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e la collaborazione tecnologica di FCA (Fiat Chrysler Automobiles).

I progetti di sinergia di Gruppo CAP ruotano intorno al nuovo Centro Ricerche Salazzurra, il luogo dove l’impegno dell’azienda milanese sull’innovazione e la ricerca coniugate alla sostenibilità prende forma e si concretizza: un polo di ricerca sulle nuove tecnologie legate all’acqua e all’ambiente, laboratori e ricercatori disponibili a condividere il loro sapere con i cittadini e gli studenti; uno spazio di open innovation dove far crescere le migliori start up impegnate nello sviluppo dell’economia circolare; un’ “incubation factory” in cui sperimentare forme di collaborazione tra pubblico e privato. È in questo hub di ricerca internazionale che è iniziato il primo progetto di incubazione di startup, che vedrà ospitata in Salazzurra la canadese Rainmaker Enterprise per individuare le ubicazioni ottimali per nuovi pozzi nel Darfur da equipaggiare con pompe e pannelli solari.

Ed è sempre da Salazzurra che parte il progetto di ricerca congiunta fra Gruppo CAP e Novamont, firmato proprio a Ecomondo nella piazza delle Utilities dal presidente Alessandro Russo e dall’amministratore delegato di Novamont Catia Bastioli.  Le due società hanno identificato una serie di progetti aventi il comune obiettivo di rigenerare le risorse, riportare il carbonio organico di qualità nel suolo, garantire la qualità delle acque e ottenere da queste operazioni nuovi prodotti a valore aggiunto. Il progetto di ricerca congiunta inizierà dai progetti di Ecodesign di microplastiche a partire dal settore dell’industria cosmetica e di Produzione di materie prime ottenibili da acque reflue.

Allo stand di Gruppo CAP i visitatori hanno potuto sperimentare il viaggio nel mondo dell’acqua a 360°, grazie ai visori per la realtà virtuale, e incontrare i principali progetti nel campo dell’economia circolare, dalla valorizzazione dei fanghi di depurazione al recupero di prodotti ed energia da quello che un tempo era considerato scarto, dall’invarianza idraulica alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, dalla produzione di biometano alle tecnologie no-dig. Un insieme di progetti e sperimentazioni raccolte sotto l’hashtag #waterevolution, che ci parla dello scenario in cui l’acqua sarà centrale nello sviluppo delle nostre smart cities, sempre più green e intelligenti.

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