La diga del Pertusillo, che sorge a pochi chilometri da Potenza, è un invaso che contiene 150 milioni di metri cubi di acqua, proveniente da 650 sorgenti sotterranee. Un’infrastruttura che garantisce l’approvvigionamento di acqua potabile a 4 milioni di utenze in Puglia e Basilicata.
Su queste acque, però, incombe una macchia marrone, rilevata grazie a una foto scattata da un drone, che sta inquietando non poco i cittadini delle due regioni.
A preoccupare i cittadini, in particolare, il timore che la macchia sia dovuta alla presenza di idrocarburi, dal momento che la diga è circondata da 27 pozzi attivi di estrazione di idrocarburi e dista solo pochi chilometri dal Centro Oli di Viggiano (Potenza).
Ipotesi, però, smentita da ARPAB, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Basilicata: dai rilievi effettuati d’urgenza risulta che i parametri chimici e microbiologici sarebbero assolutamente nella norma, con totale assenza di idrocarburi e coliformi enterococchi.
Rassicurazioni in merito sono arrivate anche da Acquedotto Pugliese che, in una nota, ha garantito sulla qualità delle acque distribuite e provenienti dall’invaso, sottolineando come tutte le analisi condotte costantemente sia sull’acqua in ingresso sia su quella potabilizzata dall’impianto a valle della diga non abbiano mai manifestato anomalie, né rilevato la presenza di idrocarburi totali o di idrocarburi policiclici aromatici. L’azienda inoltre ha garantito il costante monitoraggio della situazione, per garantire la totale sicurezza.