Ghisa sferoidale – No dig: Tecnologia TOC… e il gioco è fatto!


Oltre le criticità

Già in fase progettuale si sono resi necessari sondaggi geognostici per definire la composizione dei terreni interessati dal lavoro. Il risultato del sondaggio ha evidenziato la presenza di sabbie medie e grossolane da poco a mediamente addensate, immerse in falda salmastra (la battigia distava non più di 30 metri). 
Durante l’esecuzione del foro pilota, a circa 20 metri dal punto prestabilito di uscita, è stata riscontrata la presenza di un tratto con ghiaia e ciottoli a circa 3 metri di profondità (probabilmente frutto di un riempimento di un vecchio fosso di scarico delle acque a mare).

In sequenza il tiro della condotta DN 400

 

  

L’area di cantiere era posta su una zona urbana mediamente trafficata, con ferrovia e accesso al mare, quindi bisognava consentire una corsia stradale libera al traffico. Dal lato del Rig di perforazione lo spazio è stato obbligatoriamente ridotto a soli 6 metri di larghezza. Conseguentemente, a causa degli spazi così limitati, è stato necessario sviluppare l’area di cantiere in lunghezza. I quantitativi di fango di perforazione in fase di lavoro sono stati stivati utilizzando cassoni stagni suppletivi alle buche, a causa non solo dello spazio limitato ma anche della grande difficoltà nel realizzare scavi a causa dei numerosissimi sottoservizi nel sottosuolo.


Le soluzioni

Lo svolgimento dell’opera ha richiesto l’utilizzo di un Rig di perforazione D100X140 con una potenza di tiro di 50 tons, un gruppo pompe da 850 litri/minuto e un recycling unit da 1000 litri/minuto. 
La presenza delle sabbie impregnate di acqua salmastra ha richiesto un particolare processo di idratazione della bentonite in modo da evitare l’ingresso dell’acqua salata nella miscela dei fanghi, che ne avrebbe causato l’immediata flocculazione provocando la perdita delle caratteristiche tissotropiche necessarie.
Per superare il problema della ghiaia e dei ciottoli, che si trovavano a circa 20 metri dalla posizione di uscita della trivellazione, durante la fase di varo è stata invertita la posizione del Rig dal punto di entrata al punto di uscita in modo da limitare, agli ultimi metri del tiro, l’eventuale instabilità del foro. 


Tubazioni con prestazioni da record: caratteristiche e particolarità
Per questa esecuzione sono state utilizzate tubazioni in ghisa sferoidale Saint-Gobain PAM della gamma DIREXIONAL – DN400 e DN600 – con giunto anti-sfilamento UNIVERSAL STANDARD VE, con rivestimento esterno rinforzato a base di polietilene estruso. Insieme alle tubazioni sono stati forniti anche tutti gli accessori necessari alla protezione dei bicchieri, quali manicotti termo-restringenti Raychem e cuffie metalliche di protezione, ed al tiro del treno di tubazioni, ovvero le teste di tiro capaci di resistere ad uno sforzo di trazione di 560 KN per il DN 400 e 1200 KN per il DN 600. Un primo vantaggio ottenuto è stato limitare la lunghezza dei due tiri grazie alla deviazione angolare del giunto, pari a 3° per il DN 400 e 2° per il DN 600.

In sequenza il tiro della condotta DN 600

  
 

I raggi di curvatura ammissibili per queste tubazioni erano di 115 m per il DN 400 e 172 m per il DN 600, ampiamente sufficienti per questo lavoro e sicuramente più favorevoli rispetto a quelli che si sarebbero dovuti rispettare con materiali quali acciaio e polietilene, ovvero con elementi a saldare privi di giunzioni. Si è potuto così limitare la lunghezza dei tiri a circa 168 metri. Infatti una delle caratteristiche delle tubazioni in ghisa sferoidale è quella di essere dotate di giunti che permettono una deviazione angolare, ovvero uno spostamento relativo sui 360° tra una tubazione e quella successiva, che permette importanti raggi di curvatura senza sollecitare il materiale costituente le tubazioni, cosa che invece avviene nelle condotte realizzate con tubazioni di materiali che richiedono saldature.

In sequenza il tiro della condotta DN 400

 

  

Un secondo vantaggio è stata la velocità di giunzione tra una tubazione e l’altra. Non richiedendo saldature, l’operazione di giunzione consiste semplicemente nell’inserimento di una guarnizione di tenuta idraulica in elastomero e di  un anello metallico con funzione antisfilamento all’interno del bicchiere di una tubazione e nella spinta dell’estremità liscia dell’altra dentro di esso a mezzo della benna di un escavatore. Questa rapidità e semplicità di giunzione ha permesso sia per il DN 400 che per il DN 600 di comporre i tronconi di condotta da posare in un solo giorno, limitando al massimo l’occupazione della strada lungo la quale dovevano essere disposti prima del tiro. Aspetto particolarmente importante per salvaguardare l’impatto ambientale e produttivo, riducendo al minimo i disagi in una località balneare e turistica di particolare interesse.

Impresa committente: Zumaglini e Gallina SpA
Impresa esecutrice per parte TOC: Anese Srl
Produttore e fornitore di tubazioni e accessori: Saint-Gobain PAM Italia SpA

 
 
In sequenza il tiro della condotta DN 600

  

 

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