Una delle grandi sfide degli ultimi anni è senz’altro la salvaguardia dell’ambiente. A causa infatti del riscaldamento globale e di altri fattori concatenanti, entra in gioco la possibile scarsità della fonte acqua. Nel mondo si disperde un equivalente di circa 39 miliardi di dollari all’anno di acqua non fatturata, con una percentuale di perdite a livello globale tra il 20 e il 50%.
Questi volumi di perdita si riconducono a vari fattori, tra cui senz’altro cause fisiche come le rotture o i consumi non autorizzati. In Italia, la media delle perdite idriche si attesta a circa il 40%. Intervenire sulla riduzione delle perdite dovute a rotture o vetustà delle condotte porta a risparmi notevoli non solo della risorsa idrica. Vi sono anche risparmi in termini di:
Un costo non occulto che affrontano gli Enti sono anche le spese dovute a possibili penali per il mancato rispetto dei parametri di percentuale di perdita imposte dall’Autorità. Le azioni volte al contenimento delle perdite possono essere di diverse tipologie:
Per cercare di evitare le conseguenze citate, bisogna provvedere all’efficienza delle reti proteggendo il sistema da pressioni che possano portare ad un invecchiamento accelerato. Bisogna prestare attenzione infatti alla creazione di microfratture che a lungo andare possono trasformarsi in rotture più importanti, generando così perdite elevate rintracciabili con metodi di ricerca perdite tradizionali.
Basti pensare che, riducendo per esempio del 25% la pressione in rete, si può arrivare ad una riduzione del 75% delle rotture della condotta. A livello internazionale ci sta dirigendo sempre più verso una gestione delle reti suddividendole in distretti. Questa metodologia porta a ridurre l’area di ricerca e il bilanciamento delle pressioni a zone più ristrette garantendo la pressione necessaria alla zona dedicata. Per esempio, si può operare sulla base della densità abitativa, altezza degli edifici, zone industriali o meno, consumi diurni notturni o altri parametri importanti per l’Ente di gestione.
Per garantire una pressione costante e calibrata alla necessità del sistema vengono inserite nelle condotte delle valvole di riduzione della pressione. Si tratta di apparecchiature in grado di ricevere una pressione di monte, a volte scostante e comunque più elevata di quella necessaria per la distribuzione, e dare in uscita una pressione idonea alle esigenze, bilanciando anche le eventuali necessità diurne o notturne.
Una rete acquedottistica è dimensionata e progettata per garantire un valore minimo di pressione nelle 24 ore. La pressione minima viene raggiunta in relazione al consumo massimo: se il consumo cala la pressione aumenta. La rete acquedottistica viene quindi sottoposta a pressione, superiore al minimo di progettazione per un arco di tempo maggiore rispetto al tempo in cui l’acqua viene distribuita a pressione minima.
La rete acquedottistica, per la maggior parte del tempo, subisce una pressione superiore al limite minimo progettuale. Riducendo la pressione conseguentemente riduciamo le perdite, in relazione ai materiali della condotta, delle portate e delle caratteristiche della rete. Se le pressioni di distribuzione superano il valore di 3,5-4 bar, le percentuali di perdite possono aumentare considerevolmente. Georg Fischer si propone sul mercato per la funzione di regolazione della pressione con una valvola rivoluzionaria nella sua tecnologia, nei materiali e nel design.
La nuova valvola Georg Fischer “NeoFlow”, realizzata in materiale plastico, ha caratteristiche uniche progettata con una tecnologia che non presenta un diaframma verticale di regolazione ma un pistone a tecnologia assiale che:
La valvola si comporta in modo affidabile a apertura molto ridotta, oppure con valori massimi di portata a apertura massima. L’estrema leggerezza e gli ingombri ridotti permettono l’installazione in ambienti angusti, con minore personale necessario alla movimentazione e attrezzi necessari allo spostamento. Operazioni di retrofit possono essere realizzate con semplicità, poiché negli stessi spazi delle valvole precedenti possono essere inserite le NeoFlow lasciando ingombro libero per possibili inserimenti di strumenti di misura di portata o altro.
La tecnologia a pistone riduce notevolmente la turbolenza del flusso a valle. Grazie agli spazi ridotti, un eventuale strumento di misura può essere installato direttamente a fianco del flusso in uscita senza interferire negativamente con la lettura dei dati. NeoFlow pesa circa il 40% in meno delle valvole tradizionali in ghisa sferoidale. I volumi sono ridottissimi anche in termini di spazi per il magazzino.
La nuova valvola NeoFlow non presenta flange, il montaggio con tecnologia tipo “wafer” viene realizzato inserendo la valvola tra due flange con bulloni a chiusura del corpo, la velocità e semplicità d’installazione la rendono una scelta molto utile anche in fase progettuale. NeoFlow ha un pilota manuale che può essere sostituito da un pilota “smart” comandabile e programmabile da remoto, collegabile con i più comuni sistemi di trasmissione dati.
La flessibilità di installazione, movimentazione e adattamento agli spazi esistenti si ritrova anche in termini di prestazioni, la pressione in ingresso può raggiungere i 16 bar con pressioni in uscita anche molto ridotte e senza effetti di cavitazione. Grazie ai materiali scelti e al design della valvola, l’affidabilità è molto elevata e mantenuta per anni.
Altro aspetto importante di NeoFlow è che non richiede manutenzione. Rispetto alle valvole tradizionali in metallo, le parti in movimento sono solo due e non sono soggette a manutenzione. Nel caso in cui ciò si rendesse necessario, l’operazione di revisione richiede meno di un’ora.
La calibrazione del pilota manuale è molto semplice e rapida. Una volta stabilizzata la pressione a monte necessaria, questa viene poi mantenuta costantemente, anche a fronte di consumi improvvisi dovuti per esempio ad aperture di idranti o consumi non programmati. In tal caso si verificherà una probabile apertura della valvola per permettere la portata necessaria alla pressione preimpostata.
La funzione di NeoFlow non è solo di regolazione della pressione a valle. E’ possibile infatti applicare la valvola anche per una eventuale regolazione della pressione a monte, svolgendo quindi una funzione di sostegno oppure di regolazione del livello di un serbatoio o di regolazione della pressione in base alla portata.
Georg Fischer può offrire anche delle soluzioni prefabbricate in kit con la valvola già installata in un impianto dotato di filtri, valvole a farfalla ecc. con cameretta realizzata in materiale plastico, che può essere installata direttamente in rete grazie alle uscite con giunti meccanici antisfilamento Multi Joint che si adattano alla condotta esistente.
Per qualsiasi approfondimento riferirsi ai contatti presenti nel sito WEB www.gfps.com/neoflow.
Clicca qui per scaricare la doppia pagina di Georg Fischer.
Questa è la galleria 1.
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