I sindaci dei diversi Comuni si sono riuniti questa mattina per la costituzione del Gasi, gestioni autonome servizio idrico.
Trenta comuni sardi in fuga dal gestore idrico Abbanoa. Causa: non vogliono più sottostare a un unico gestore dell’acqua. Il 24 febbraio, a Cagliari, sindaci e amministratori si sono riuniti per firmare l’atto costitutivo del Gasi (Gestioni autonome servizio idrico). Obiettivo: chiedere un immediato intervento legislativo che consenta di andare avanti con le gestioni autonome e dirette.
“La legge nazionale – ha spiegato Giovanni Ruggeri, consulente del neonato Gasi – consente qualche deroga. Ma la porta aperta dalla normativa ora viene chiusa dalla legge regionale. Tutte le altre Regioni, eccetto la Puglia, hanno fatto scelte diverse. Pensiamo a un consorzio di comuni che non vogliono stare sotto Abbanoa“.
Fra i centri che hanno aderito anche Domusnovas, sceso più volte in piazza, con il sindaco Angelo Deidda in testa, e Fluminimaggiore: “Gestiamo autonomamente l’acqua – ha detto il sindaco di quest’ultimo paese, Ferdinando Pellegrini – senza chiedere un centesimo alla Regione. Con Abbanoa salirebbero automaticamente tariffe e costi per gli allacci: qualcuno potrebbe non farcela a sostenere le spese. Per questo ci impegneremo in una battaglia su tutti i fronti. Prontissimi, naturalmente, a fare ricorso al Tar“.
Una lotta che coinvolge tutta l’Isola dal nord al sud. Soprattutto piccoli centri che in questi anni hanno fatto quadrare i conti gestendo da soli la risorsa idrica. “Garantendo – ha aggiunto Pellegrini – anche servizi di pronto intervento entro le 24 ore“.
Didascalia immagine: allacciamenti Abbanoa