Friuli Venezia Giulia: nuovi incentivi per il teleriscaldamento a biomasse


Il Friuli Venezia Giulia si schiera a favore del teleriscaldamento a biomasse. La giunta regionale ha infatti approvato all’interno del Piano energetico regionale (Per), l’assegnazione di contributi per l’installazione di piccole centrali a biomasse e per il loro potenziamento in Comuni e Unioni territoriali intercomunali (Uti), che potranno impiegare queste risorse sia per uso privato sia per le infrastrutture per lo sviluppo di nuove reti di teleriscaldamento o l’estensione di quelle pre-esistenti. «Si tratta di una tecnologia che sta trovando grande diffusione in tutta l’Unione europea anche in ragione del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni in atmosfera – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Sara Vito, firmataria della proposta accolta dalla giunta regionale -. Le centraline che producono il calore distribuito dalla rete di teleriscaldamento non utilizzano combustibili fossili, ma biomasse di origine vegetale, come il cippato di legno, garantendo un beneficio ambientale in termini di riduzione dell’anidride carbonica emessa in atmosfera e di risparmio sulle tonnellate equivalenti di petrolio». Una strada che regione Friuli percorre da anni. Negli ultimi dieci anni, infatti, la Regione ha promosso, con diversi provvedimenti dedicati ai district heating, lo sfruttamento delle bioenergie. Già nel 2011 risultavano attivi 17 impianti che garantivano una potenza termica complessiva di 12,4 MW.

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