La Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo della rete fognaria di Vibo Valentia Ovest
e di parte della rete di Vibo Centro. Il provvedimento è stato disposto dalla procura della Repubblica nell’ambito di indagini avviate a seguito dell’apertura, lo scorso gennaio, di una voragine in pieno centro abitato, determinata dal cedimento di un cunicolo utilizzato, in modo incontrollato, come canale di scolo delle acque reflue urbane. Gli accertamenti, secondo la procura, hanno delineato, oltre a una serie di reati ambientali, provocati dallo sversamento sul suolo di una cospicua parte degli scarichi fognari, anche una serie di negative ripercussioni sul già compromesso assetto idrogeologico del territorio.
L’operazione è eseguita dalla Guardia di Finanza, anche con l’impiego di mezzi aerei, dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e dalla sezione di Polizia Giudiziaria – Tutela ambiente e territorio della procura. L’operazione di servizio prevede anche l’acquisizione di documenti da parte della Guardia di Finanza, finalizzata alla verifica del corretto impiego di fondi da tempo stanziati dalla Regione Calabria per interventi di adeguamento e manutenzione della rete fognaria del capoluogo.
Gli accertamenti seguiti all’apertura della voragine, nel corso dei quali sono state effettuate anche numerose analisi chimiche da parte dell’Arpacal, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, hanno evidenziato una situazione di grave criticità della rete fognaria del capoluogo, caratterizzata da significative quantità di reflui fognari che non arrivano alle piattaforme depurative, ma che vengono sversati direttamente in corsi d’acqua, da dove raggiungono le acque costiere, e sul suolo.
Le numerose analisi chimiche disposte dalla Procura hanno, inoltre, evidenziato il superamento dei limiti di concentrazione di Escherichia Coli e la presenza, significativa e fuori parametro, di metalli pesanti, tra i quali mercurio e ferro. Nel provvedimento vengono, pertanto, contestati una serie di reati ambientali che vanno dallo scarico di reflui fognari non depurati in corsi d’acqua naturali o direttamente sul suolo, alla violazione dolosa delle disposizioni di legge in materia di tutela delle acque, del suolo, del sottosuolo, al danneggiamento e al getto pericoloso di cose. La Guardia di Finanza ha anche accertato che ‘il grave deterioramento del sistema fognario interagisce con movimenti franosi e con l’intrinseca debolezza di un territorio il cui assetto idrogeologico appare piuttosto compromesso, per come già emerso in precedenti indagini svolte dalla Procura, che hanno portato al sequestro della strada di collegamento tra la Provinciale per Triparni e Viale della Pace, nella zona sita in località Cancello Rosso (operazione ‘red Gate’) e al sequestro della Tangenziale Est di Vibo Valentia’.
Nel disporre il sequestro, la Procura ha riconosciuto la facoltà d’uso delle strutture sottoposte a vincolo e ha nominato il sindaco pro tempore di Vibo Valentia quale amministratore giudiziario del sistema, con l’incarico di attivarsi per realizzare le prescrizioni dettagliatamente riportate nel decreto di sequestro, finalizzate a porre fine alle criticità nel funzionamento della rete fognaria.