05/09/2019
Servizi a Rete

Etra estende l’acquedotto per eliminare i pozzi privati

Garantire un approvvigionamento idrico sicuro, sia in termini di continuità, ma soprattutto di qualità dell’acqua, e la tutela della preziosa risorsa nel territorio. Hanno questo obiettivo i lavori, appena avviati da Etra, la multiutility che gestisce il servizio idrico e i servizi ambientali nei comuni del bacino del Brenta, per realizzare l’infrastruttura acquedottistica in aree ancora sprovviste di rete di distribuzione. Aree comprese nei comuni di San Pietro in Gù, Fontaniva, Carmignano di Brenta, Grantorto, Tezze sul Brenta, Schiavon e Cartigliano (tutti in provincia di Padova). Questi comuni ricadono in fascia di ricarica della falda acquifera, ma la rete di distribuzione non raggiunge tutte le aree urbanizzate dove, di conseguenza, sono ancora presenti numerosi approvvigionamenti autonomi.

Nel complesso l’intervento, che ha ottenuto il via libero definitivo dal Consiglio di Bacino Brenta, prevede la posa di 4 chilometri di condotte alle quali verranno allacciate 84 utenze, che così non dovranno più attingere l’acqua da pozzi. Un’operazione, quest’ultima, che mette a rischio la falda, in quanto l’impatto dei pozzi privati che prelevano dalla falda litri e litri in continuo può influenzarne l’equilibrio, compromettendone portata e sicurezza.

La presenza e lo sfruttamento dei pozzi è molto diffuso nel territorio gestito. I pozzi provati registrati, secondo i dati diffusi dalla stessa società, ammontano a ben 4000, nella fascia pedemontana e fino al territorio a nord di Padova. E 12.000 circa sono gli utenti iscritti al servizio di fognatura e depurazione di Etra che non hanno l’allacciamento all’acquedotto. Ma, sempre secondo Etra, una stima più realistica porta a determinare un totale di circa 40.000 pozzi privati nel bacino: un numero enorme. Pozzi privati la cui affidabilità, in termini di sicurezza igienica dell’acqua, può essere in certi casi incerta, a differenza di quelli pubblici utilizzati da Etra che vi ha eseguito studi idrogeologici e ne monitora costantemente la qualità dell’acqua e l’utilizzo (livello falda, portata, volumi) garantendo un prelievo sicuro della risorsa.

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