Balzo in alto per gli indicatori economici di Estra lo scorso anno. Il consiglio di amministrazione della multiutility, attiva nel Centro Italia e in alcune regioni del Sud, ha approvato il bilancio 2019, che ha registrato una forte crescita dei risultati economici e un consolidamento della solidità finanziaria e patrimoniale.
Risultati frutto della performance positiva di tutti i settori di attività del Gruppo (distribuzione e vendita di gas naturale e di gpl, vendita di energia elettrica, telecomunicazioni, produzione di energia da fonti rinnovabili, filiera dei servizi ambientali) e di alcune operazioni di acquisizione realizzate a inizio dello scorso anno, quali la distribuzione di gas naturale da 2i Rete Gas in Puglia negli Atem di Foggia 1-Nord e di Bari 2-Sud e del 100% di Ecolat, che ha sancito ufficialmente l’ingresso nel settore dell’ambiente.
Più in dettaglio, Estra ha registrato ricavi totali per 997 milioni di euro, incrementati del 18% rispetto agli 843 del 2018. Il margine operativo lordo si è attestato a 97,2 milioni, in aumento di 26 milioni (+37%) in confronto al 2018 (71,2 milioni di euro), grazie al miglioramento e ampliamento delle performance di tutte le attività di business. Al risultato ha contribuito anche poste non ricorrenti, per un saldo netto positivo di 10,2 milioni di euro, tra le quali, in particolare, i ricavi iscritti a fronte dei rimborsi spettanti al Gruppo per effetto della Delibera 32/2019/R/gas del 29/01/2019 con la quale Arera ha disciplinato le modalità di regolazione delle partite economiche tra venditori e clienti finali per il periodo 2010-2012, secondo quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato 4825/2016.
In crescita di 9,8 milioni, +35% sul 2018 (28 milioni), anche il risultato operativo netto di Estra, attestatosi a 37,8 milioni. La variazione in questo caso è riconducibile a maggiori ammortamenti per 10,2 milioni di euro per effetto degli investimenti e delle acquisizioni societarie realizzate, oltre che all’effetto della prima applicazione dell’Ifrs 16 (le nuove regole per la definizione e contabilizzazione dei leasing) +4,3 milioni di euro, svalutazioni non ricorrenti di attività per impairment per 2,5 milioni di euro e maggiori accantonamenti a fondo svalutazione crediti per 3,4 milioni.
L’utile netto di esercizio è stato pari a 16,7 milioni di euro, in aumento di 9 milioni di euro (+117%) in confronto al 2018 (7,7 milioni di euro), dopo una migliore gestione finanziaria di 2,3 milioni di euro, maggiori imposte sul reddito per 5,2 milioni e un risultato netto delle attività in dismissione negativo per 0,2 milioni di euro rispetto a un risultato negativo di 2,3 milioni nell’esercizio precedente.
Il patrimonio netto del Gruppo al 31 dicembre 2019 si è attestato a 321,8 milioni (325,3 milioni di euro nel 2018), mentre l’indebitamento finanziario netto è risultato di 305,6 milioni di euro (263,1 nel 2018) con un’incidenza sul capitale raccolto che è passata dal 44,7% al 48,7% per effetto dell’assorbimento di cassa dell’attività di investimento.
«I risultati di crescita conseguiti nel 2019 ci indicano che siamo sulla strada giusta e che le scelte aziendali operate dal Gruppo sono produttive in termini di espansione trasversale del business di Estra – ha commentato Alessandro Piazzi, amministratore delegato di Estra – I principali indicatori economico-finanziari sono in crescita attestando la solidità e affidabilità del Gruppo e la sua capacità di essere punto di riferimento per i clienti e i territori in cui opera. In tale contesto siamo determinati a perseguire i progetti di sviluppo intrapresi, in linea con il nostro piano industriale, pronti a cogliere le opportunità del mercato energetico e ambientale».