È stata presentato, durante una conferenza stampa online alla presenza di oltre 120 tra amministratori, rappresentanti dei territori e delle categorie, oltre che delle società che gestiscono i servizi idrici in Veneto, il progetto Energia: dal territorio per il territorio, sostenuto da AGSM AIM, Ascopiave, ANCI Veneto e BIM Comunità del Piave, allo scopo di elaborare una proposta concreta di rilancio dei territori attraverso una nuova gestione delle concessioni per impianti idroelettrici, gas e distribuzione elettrica. Centro dell’iniziativa è un principio chiaro: l’energia deve tornare a generare valore per le comunità che la producono.
La necessità di restituire valore ai territori
Ad aprire i lavori, Federico Testa, Professore di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Verona e Presidente di AGSM AIM, che ha sottolineato la natura unitaria e trasversale dell’iniziativa. “Le nostre riflessioni non nascono da logiche di parte, ma da un’esigenza comune che riguarda tutto il Veneto, da Verona a Vicenza, dall’Alto Trevigiano a Belluno, e che mette al centro il territorio. Non è un’azione contro qualcuno, ma per qualcosa: per le persone, le imprese e le comunità locali. La ricchezza generata da questi asset prende altre strade. Non resta qui, dove potrebbe invece contribuire ad abbassare le tariffe per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, o a sostenere servizi come la sanità e l’assistenza agli anziani. Gli spazi giuridici e tecnici per cambiare le cose esistono: dalla Conferenza Stato-Regioni chiamata a esprimersi sulle proroghe ventennali delle concessioni, criticate dall’Autorità Garante per la Concorrenza, alla necessità di una maggiore partecipazione dei territori nella partita delle concessioni idroelettriche.”
Efficientamento dei servizi per famiglie e imprese
I lavori sono proseguiti con l’intervento del Presidente di ANCI Veneto, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ha voluto rimarcare l’importanza dell’iniziativa dal punto di vista delle amministrazioni locali: “Non chiediamo contributi straordinari dal Governo, ma un minimo di autonomia nella gestione del patrimonio naturale del nostro territorio, che consentirebbe un maggiore efficientamento dei servizi e un beneficio economico sulle tariffe per famiglie, aziende, partite IVA. Chiediamo solo di essere ascoltati. Oggi tutti i 560 Comuni veneti hanno i conti in ordine. Ma l’aumento incontrollato dei costi energetici rischia di compromettere questa virtuosità, non per incapacità amministrativa, ma per fattori esterni fuori dal nostro controllo. Questo tavolo di lavoro rappresenta un’occasione unica: le opportunità superano le preoccupazioni. Serve energia positiva, che possa sostenere davvero il sistema veneto.”