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Stefano Dal Cero – Gruppo HERA
Alberto Pautasso – Grundfos Pompe Italia
Il sistema DDD
Il DDD è un approccio innovativo alla gestione della pressione, improntato sulla sua regolazione in funzione dei dati auto-appresi relativi alla domanda. Questo sistema è stato applicato con successo alla rete acquedottistica di San Giovanni in Persiceto (BO), aumentando gradualmente la sua efficienza energetica fino ad un valore del 23% e riducendone le perdite del 7%.
Il sistema DDD si basa sulla definizione di una serie di punti di rete identificati come rappresentativi della domanda alle utenze (set points), per i quali viene definito un valore desiderato di pressione da impostare ai sensori remoti. Questi dispositivi registrano i dati reali in continuo e ogni 24 h li inviano al punto di regolazione. I valori così ottenuti vengono dunque elaborati generando una nuova curva pressione/portata per il giorno successivo. Tale ciclo si ripete aggiustando gradualmente la curva fino ad ottenere il mantenimento ai setpoint di valori di pressione in linea con quelli impostati.
Applicazione del sistema DDD all’acquedotto di San Giovanni In Persiceto
L’approccio innovativo così descritto è stato applicato al sistema acquedottistico di San Giovanni in Persiceto, particolarmente consono alla sperimentazione per il suo sviluppo lineare e dunque l’assenza di nodi.
L’obbiettivo del progetto era:
- ottenere una regolarizzazione della pressione
- valutare la conseguente riduzione dei consumi, delle perdite e delle rotture dovute a eccessivi cambiamenti nelle condizioni della rete
Prima dell’intervento
La logica di funzionamento della centrale si basava semplicemente sul mantenimento di un valore costante di pressione in uscita pari a 2,6 bar. Invece nei punti di controllo alle utenze (situati più a valle) essa presentava valori con una notevole oscillazione giornaliera e sempre superiori ai 2.8 bar.
La fase di avvio
Il sistema è stato avviato ponendo come condizione per il giorno iniziale una pressione di 2.8 bar in uscita dalla centrale e 2.5 bar ad entrambi i set points identificati. In questo primo periodo di esercizio il DDD ha mostrato, come atteso, l’autoapprendimento più marcato, abbassando gradualmente la pressione di mandata fino a valori tra i 2.2 e i 2.6 bar, mentre quella nel punto di valle più critico ha raggiunto il valore desiderato.
La configurazione ottimale
Dopo questa fase di avvio è stato possibile massimizzare il rendimento trovando per affinazioni successive le minori pressioni imponibili ai setpoint per garantire un servizio adeguato alle utenze. La configurazione identificata come ottimale è stata quella con impostazione del setpoint più a valle a 2.2 bar e quello intermedio a 2.3 bar.
I risultati di un approccio innovativo
In tali condizioni di esercizio si è registrata una diminuzione del fabbisogno energetico del 23% e una riduzione delle perdite stimata intorno al 7%. Nonostante i primi dati siano positivi, l’intervento è troppo recente per poter quantificare l’effetto sulle rotture.
In conclusione il sistema si è dimostrato in grado di gestire e rimodulare la pressione in uscita dall’impianto in funzione della domanda e della sua evoluzione nel tempo, garantendo così il massimo dell’efficienza in ogni condizione. Sviluppare il sistema per adattarlo a distretti acquedottistici più complessi potrebbe portare ad un’evoluzione delle logiche di gestione acquedottistica su larga scala.