Il board scientifico, coordinato dal prof. Fabio Fava, accosterà all’expo un focus sul tema della ‘Water Energy and Carbon Nexus’, ossia il nesso fra acqua ed energia, poiché la gestione della prima assorbe grandi quantità della seconda ed entrambe le risorse hanno necessità di un forte efficientamento. Saranno presentate non solo le esperienze delle aziende del servizio idrico intergrato, ma i progetti internazionali Horizon2020 che tendono alla standardizzazione di metodi e strumenti per l’efficienza energetica.
Difatti, oltre alla forte spinta comunitaria, un importante driver all’adozione delle migliori pratiche per il risparmio energetico è stato introdotto in ambito nazionale dal Decreto Legislativo 4 luglio 2014 n. 102 di attuazione della Direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
Saranno presenti le innovazioni tecnologiche per trattamento e valorizzazione dei fanghi di depurazione, con una particolare attenzione alla sostenibilità tecnica, economica ed ambientale degli impianti e alle strategie per il riuso dell’acqua depurata.
Molti degli appuntamenti seminariali avranno il plus dei crediti formativi e contribuiranno ad una alta formazione che vede le imprese direttamente coinvolte nella spiegazione del migliore uso delle tecnologie disponibili.
Gli eventi collaterali all’area espositiva offriranno la concretezza chiesta dalle imprese e per questo saranno presenti i soggetti che al momento presentano le occasioni di nuovo business. Per quanto riguarda il territorio nazionale, saranno presentati gli interventi per il superamento delle infrazioni comunitarie e delle emergenze, andando nel nel dettaglio di investimenti più importanti come Catania, ove si prevede il completamento ed adeguamento di fognatura e depurazione. Non solo superamento di infrazioni comunitarie, ma saranno presentati anche interventi prioritari e strategici come il nuovo sistema di collettamento delle acque reflue per la salvaguardia del Lago di Garda.
“Global Water Expo – spiega il Prof. Francesco Fatone dell’Università di Verona,membro del gruppo di lavoro water del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo – darà quest’anno forte impulso e supporto all’internazionalizzazione: oltre alle tecniche alle aziende saranno presentate anche le prospettive di business possibili in Paesi che stanno pianificando ingenti interventi nel settore, quali ad esempio Oman, Israele, Brasile, Iran e area Balcani. La partnership con i principali network europei e mediterranei, come il Water_2020, garantirà possibilità di diretta interazione con i maggiori attori e inedite possibilità di innescare business in nuovi mercati”,
Global Water Expo è realizzata in collaborazione con Federutility-Utilitalia, Associazione Idrotecnica Italiana, IRSA-CNR, Università di Brescia, Università di Verona e Consorzio Inca.
L’ACQUA IN CIFRE
Le prospettive sono per lavori pari a 5.8 miliardi di euro destinati alla realizzazione di 63 grandi opere nel Sud, ma la cifra è parzialmente
disponibile e mancano i piani attuativi.In Italia sono necessari circa 5.2 miliardi di m3 (87m3 di acqua pro capite) all’anno solo per uso privato. Tra 55% e 88% dei cittadini sono serviti dall’acquedotto (indagini condotte in modo diverso hanno dato risultati differenti). Circa 30% dell’acqua trattata è riutilizzata in agricoltura. La rete idrica è composta da oltre 470mila km di tubazioni e le perdite sono stimate intorno al 32%. In un panorama mondiale che stima un mercato dell’acqua pari a 250 miliardi di euro con 33 miliardi di euro investiti all’anno, l’Italia non brilla per investimenti (mediamente 30 euro capite all’anno) rispetto agli altri paesi europei che investono fra i 79 e i 130 euro pro capite all’anno). La situazione di fognatura e depurazione è critica e indietro rispetto ai requisiti comunitari: 3 italiani su 10 non sono ancora allacciati a fognature o a depuratori, con quasi la maggioranza di chi vive in Sicilia, in Calabria, Campania, un 30% in Lombardia e Friuli. Questo ritardo sulla capacità di depurazione porterà alla cifra complessiva delle sanzioni UE a circa 480 milioni di euro l’anno dal 2016 e fino al completamento delle opere. E’ realistico nel ciclo 2015-20 l’aumento dell’investimento dei gestori da 1.3 miliardi l’anno a 2,5 miliardi. Aggiungendo i 400 milioni di euro l’anno di fondi pubblici di sostegno (FSC, POR, Regionali) e i 2.7 miliardi non spesi e da spendere siamo a oltre 20 miliardi.
Nel settore della gestione idrica operano 311 imprese con 27.822 addetti e d un fatturato complessivo di 7,2 miliardi di euro.
(Fonti: Blue book. Cosentino. 14 maggio 2014. Rom; L’industria dei servizi idrici. Servizio studi e ricerche SRM. Intesa San Paolo. febbraio 2013; Acqua Tech. Dossier: Trattamento acque. La chimica L’industria 2010 (4): 37)