I gestori idrici del Friuli-Venezia Giulia fanno rete per il PNRR, e non solo. Le sette realtà che si occupano del servizio nella regione hanno infatti deciso di unire le forze costituendosi in Rete d’impresa. Protagonisti dell’operazione sono:
- Irisacqua, presso la cui sede a Gorizia è stato siglato l’accordo
- Cafc
- AcegasApsAmga
- Hydrogea
- Livenza Tagliamento Acque
- Acquedotto Poiana
- Acquedotto del Carso.
L’obiettivo è quello di presentare progetti comuni per attingere alle risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
«La firma di questo documento segna il punto di arrivo di un percorso che negli ultimi anni ci ha visto collaborare in maniera sempre più stretta e coesa su più fronti – spiegano le società in una nota -. Come il Water Safety Plan e il Masterplan acquedotti, un approccio serio e pragmatico che porteremo avanti in futuro anche su altri temi».
Un tavolo di confronto permanente
L‘alleanza tra le sette utility guarda anche oltre il momento contingente. La firma dell’accordo ha segnato infatti anche la nascita di un tavolo di confronto permanente che permetterà di progettare gli interventi infrastrutturali del sistema idrico regionale sfruttando tecnologie e innovazione con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.
Al tempo stesso il tavolo di confronto permetterà di affrontare in maniera unitaria e con urgenza le gravi difficoltà causate dai rincari di energia e materie prime. Condivise le difficoltà che il comparto si trova ad affrontare in questo periodo, a partire proprio dall’esplosione dei costi energetici. Il tavolo si riunirà quindi con cadenza trimestrale, consentendo di condividere le analisi delle criticità e ai gestori di rivolgersi con un’unica voce agli interlocutori istituzionali.
I due progetti in campo
Tornando al PNRR, la Rete d’Impresa sta attuando in particolare due progetti:
- il primo riguarda la realizzazione di interventi per la riduzione delle perdite nelle reti idriche. Interventi che non si limitano alla sostituzione delle tubature ma che interessano anche la digitalizzazione, il monitoraggio delle infrastrutture e la ricerca e riparazione delle perdite idriche. Il valore del progetto è in totale di 48 milioni di euro, dei quali oltre 37 milioni sarebbero finanziati dal PNRR.
- il secondo progetto prevede la realizzazione di un impianto regionale di essiccamento fanghi. A questa struttura verrebbero destinati tutti i fanghi, liquidi e disidratati, prodotti dai sistemi di depurazione acque reflue urbane. La sua realizzazione richiede un investimento d 12,5 milioni di euro, in questo caso interamente a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa.