19/09/2017

Due contendenti per il metanodotto sardo


Due contendenti per una grande opera. L’opera in questione è il mega metanodotto che trasporterà il gas naturale liquefatto (Gnl) lungo tutta la Sardegna, un’infrastruttura che si svilupperà complessivamente per 6000 chilometri, suddivisa in due dorsali. E i due contendenti sono “Snam rete gas” e “Società gasdotti Italia”, che hanno presentato i progetti per la loro realizzazione. Progetti che saranno valutati dal Ministero dello sviluppo economico (Mise), cui spetta la scelta di quello che si profilerà come migliore sul piano costi-benefici.
Il punto è che i tempi di realizzazione dell’opera, per il quale il governo ha messo nel piatto 1,5 miliardi di euro, sembrano destinati a slittare. Nella “Strategia elettrica nazionale” è stato indicato il “2025” come data ultima di realizzazione dell’opera, limite che appare difficile possa essere rispettato. Almeno per quattro ragioni: la prima è che la partecipazione di due società ai progetti per le due dorsali è un fatto inedito che ha imposto al Mise l’attuazione di nuove procedure, allungando la tempistica prevista; la seconda è che la competenza della procedura di valutazione di impatto ambientale (Via), necessaria per dare il via ai progetti, è stata avviata da Regione Sardegna, ma poi, dopo un cambio normativo, è passata al ministero dell’Ambiente cui ora stanno passando le carte; la terza è la continua domanda di integrazioni progettuali che fa slittare le scadenze. Infine, la richiesta formale di una valutazione cumulativa dei due progetti da parte degli ambientalisti del Gruppo di intervento giuridico che sospettano che la presentazione di due progetti singoli sia un escamotage per attenuarne l’impatto ambientale. Il risultato è che le procedure per entrambi i progetti sono ancora in fase iniziale.
Al ministero sono in corso anche i procedimenti autorizzativi di alcuni dei depositi costieri necessari per approvvigionare le navi o le autocisterne che trasportano il gas ai clienti finali. Tre avranno sede nella zona di Oristano, presentati da “Higas”, che ha già avuto l’approvazione, “Edison” e “Ivi petrolifera”. Un altro è stato proposto dalla “IsGas” e prevede la costruzione al porto di Cagliari di serbatoi di gas naturale liquefatto, per un volume complessivo di 20.000 metri cubi connessi a un rigassificatore da allacciare agli adduttori che già oggi alimentano la rete di distribuzione ad aria propanata dell’area metropolitana cagliaritana. Altri due progetti sono stati annunciati, ma non risultano procedure in corso: uno è di “Eni”, per la localizzazione di una nave di stoccaggio a Porto Torres, l’altro del Consorzio industriale della provincia di Sassari, per la realizzazione di un deposito.

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