Una situazione già complessa, che le recenti piogge hanno ulteriormente peggiorato. È allarme rosso nel vibonese, in Calabria, e più precisamente a Sant’Onofrio, dove una frana, estesasi con gli ultimi eventi piovosi, minaccia l’impianto di depurazione comunale situato a valle del centro abitato, in località Tomarchiello, a circa 40 m dall’asse autostradale Salerno-Reggio Calabria.
Una situazione resa ancora più complessa, se tutto ciò non bastasse, dal fatto che nella zona che delimita il depuratore si trova anche una fossa carsica del diametro massimo di circa 70 m e una profondità di circa 20 m. Oltretutto caratterizzata dalla presenza di grotte e da uno scorrimento delle acque del torrente Lavatoi, in canali sotterranei.
La precarietà dell’impianto non è affatto una novità. Già nel novembre del 2015, un altro evento franoso si era verificato lungo la parete della fossa carsica, causando la perdita di tubazioni, pozzetti e circa 20/25 metri di muro di recinzione della struttura, con il rischio di compromettere la funzionalità dell’impianto. Una situazione che rappresenta un grave pericolo per la comunità e, più in generale, per l’ambiente. Rischio che, più nello specifico, riguarda il bacino imbrifero del Mesima e la fascia costiera in prossimità della foce, in quanto il Torrente Lavatoi, affluente del fiume Mesima, scorre nei canali che attraversano la fossa carsica dove si versano le acque provenienti dalle tubazioni di scarico del depuratore.
Una situazione che ora si è fatta più critica, in quanto la frana si è estesa ancora lungo le pareti della fossa, facendo crollare la stradina d’accesso alla struttura e sbarrando il percorso del torrente che scorre nei canali sotterranei, mentre le vasche e i pozzetti dell’impianto ora si presentano esposti sul ciglio della scarpata. Una situazione apparsa critica anche ai tecnici della Protezione Civile che stanno studiando le possibili soluzioni per mettere il sito in sicurezza.