Un investimento da 55 milioni di euro per portare la banda larga di nuova generazione anche nelle zone più remote della Sicilia. È il progetto approvato dalla Commissione europea, attraverso l’impiego di risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che coinvolgerà in totale 142 comuni dell’isola, per una popolazione complessiva di 2,3 milioni di abitanti. Comuni che si trovano nelle cosiddette “aree bianche”, ovvero quelle parti del territorio dove gli operatori telecom non offrono alcun servizio e non sono interessati a intervenire con investimenti in infrastrutture digitali.
«Non si tratta solamente di far arrivare la banda larga nelle case siciliane, ma di offrire nuove opportunità economiche, servizi pubblici più accessibili e una nuova apertura sul mondo», ha commentato la commissaria Ue per la Politica regionale, Corina Cretu.
Il progetto europeo consentirà di coprire quasi l’intera Sicilia con una connessione superiore ai 30 Mbit/s, mentre per i grandi utilizzatori, come le piccole e medie imprese, che hanno bisogno di maggior connettività, sarà garantita una connessione superiore ai 100 Mbit/s. Il progetto rientra nel Piano nazionale italiano per la banda ultra larga, che dovrebbe essere portato a termine nel 2020.
Sempre in tema di banda larga in Sicilia, la Regione ha accelerato il programma dell’Agenda digitale, impegnando 106 milioni già quest’anno, su un complesso di 342 milioni di fondi europei da impiegare entro il 2020. L’iniziativa, illustrata al Digital day, a Palermo, dal vicepresidente e assessore all’Economia di Regione Sicilia, Gaetano Armao, ha al suo centro la realizzazione di un Data center regionale. Il Data center sorgerà a Palermo, nell’ex Consorzio Asi di Brancaccio, acquisito al patrimonio regionale e del quale è stata avviata la ristrutturazione, e sarà realizzato in 20 mesi, dal momento in cui l’Agenzia per l’Italia digitale validerà la localizzazione nell’immobile.