12/02/2018

Dalla Bei un finanziamento da 1,5 miliardi per il Tap


La Banca europea degli investimenti (Bei), dopo “discussioni dettagliate”, ha approvato il maxi prestito da 1,5 miliardi di euro per la realizzazione del Tap, Trans-Adriatic Pipeline, il gasdotto che porterà in Italia, approdando sulle coste pugliesi, il gas naturale dell’area del Mar Caspio. Il via libera al finanziamento dell’opera, uno dei più sostanziosi concessi dalla Bei, è arrivato dopo che lo scorso Novembre l’Unione Europea aveva confermato l’infrastruttura di interesse strategico per la diversificazione delle forniture di gas al Vecchio Continente. La realizzazione del gasdotto, almeno è quello che si spera, diminuirà la dipendenza dal metano russo, così come una maggior offerta favorirà un calo dei prezzi per i consumatori europei, oltre a mettere al riparo dai rischi di crisi del gas come quelle già avvenute in passato. Il gasdotto, infatti, insieme con il Tanap che passa per la Turchia e al quale si collega, è una delle infrastrutture di trasporto che apriranno il cosiddetto Corridoio Sud del Gas, portando in Europa il gas dall’Azerbaigian, dai giacimenti del mar Caspio di Shah Deniz II. L’obiettivo è cominciare con le prime forniture nel 2020, per salire sino a 10 miliardi di metri cubi di metano azero. L’approdo in Italia è previsto in Puglia, esattamente alla spiaggia di San Foca di Melendugno, in provincia di Lecce, dove da tempo sono in corso contestazioni e sono stati portati avanti diversi ricorsi legali contro l’opera. Tra i maggiori aspetti criticati, proprio la scelta della località di approdo, dove il gas giungerà attraverso una condotta sottomarina della lunghezza di 105 km tra l’Albania e la Puglia che correrà a una profondità massima di 820 metri.

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