06/09/2017

Dal Ministero dell’ambiente fumata nera sulla dorsale del gas in Sardegna


La direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha pubblicato il decreto che determina la conclusione negativa, motivata della Conferenza dei servizi relativa alla realizzazione del sistema di trasporto del gas naturale in Sardegna.
La decisione è maturata in considerazione del fatto che non sono pervenute le integrazioni documentali richieste nei termini indicati dalla nota del Ministero dello scorso giugno e che, in assenza delle integrazioni documentali richieste, non è possibile proseguire l’istruttoria sul documento “Sistema trasporto gas naturale Sardegna – sezione centro Sud. Piano di caratterizzazione per l’interessamento delle aree del SIN Sulcis”.
Il parere negativo della conferenza dei servizi blocca, di fatto, l’iter del processo autorizzativo del progetto presentato lo scorso maggio, in avvio della procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) dai dirigenti della Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia per estensione della rete con 1.500 km di infrastruttura e oltre 250 punti di riconsegna a utenze industriali, termoelettriche e reti di distribuzione urbana.
Il cantiere, nella sua totalità, consisteva nella realizzazione della rete di trasporto di gas naturale in Sardegna, come previsto dalle linee di indirizzo strategico del Piano energetico ambientale regionale (Pears). Prevedeva la costruzione della dorsale del gas naturale, la realizzazione da parte di altri operatori degli impianti per l’immissione del gas in rete (Oristano, Sarroch, Portovesme, Cagliari e Porto Torres) e la realizzazione di impianti di consegna per l’allacciamento alle reti cittadine di distribuzione, molte delle quali già realizzate in diverse città. Le fasi di realizzazione previste erano: Centro-Sud (da Sarroch verso Oristano), sud-est (da Cagliari al Sulcis), Centro-Nord (da Oristano a Porto Torres con deviazione verso Ottana e Nuoro) e Nord-Est (da Codrongianus ad Olbia).
Attualmente per rilanciare il progetto sarebbe necessario un riavvio dell’iter autorizzativo.

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