Il Consiglio di Stato sblocca l’appalto dell’acquedotto Ogliastra in Sardegna. A comunicarlo è stata Abbanoa, che ha annunciato anche investimenti per oltre 11 milioni al servizio dei centri di Tortolì, Villagrande Strisaili, Arzana, Elini, Ilbono, Lanusei, Loceri.
Dopo ben quattro anni di battaglie legali in diversi gradi di giudizio e tutti con lo stesso esito favorevole per Abbanoa, i giudici amministrativi di secondo grado scrivono la parola fine sul contenzioso relativo all’importante opera, divisa in due lotti, che consentirà di approvvigionare diversi centri dell’Ogliastra che da sempre dipendono dalla fornitura di sorgenti e pozzi locali. Fonti soggette agli andamenti stagionali che ne limitano la portata nei mesi estivi, tanto da rendere necessario effettuare chiusure notturne dell’erogazione per recuperare le scorte nei serbatoi da distribuire nell’arco della giornata.
Il nuovo acquedotto, invece, consentirà di utilizzare l’acqua dell’invaso di Bau Muggeris (Villanova Strisaili) per potabilizzarla e distribuirla nei diversi centri ogliastrini: Villagrande Strisaili, Tortolì, Arzana, Elini, Ilbono, Lanusei, Loceri. I progetti sono già stati presentati all’Ente d’Ambito per l’approvazione definitiva. Successivamente saranno necessari oltre due anni per le procedure espropriative e realizzare le imponenti opere.
Per arrivare a questo risultato la battaglia è stata lunga. Era il settembre 2012 quando Abbanoa mandò in gara entrambi i due lotti dell’acquedotto Ogliastra: il primo da circa 8 milioni e il secondo da 3. Gli interventi, però, rimasero al palo a causa dei contenziosi. Nel 2014 arrivò la prima sentenza del Tar sul primo lotto e nel 2015 una seconda sentenza del Tar sul secondo lotto con lo stesso esito: la bocciatura del ricorso di una ditta esclusa. Quest’ultima, però, si era appellata al Consiglio di Stato, che ha confermato la legittimità dell’operato di Abbanoa.