13/12/2024
Servizi a Rete

Dai reflui alle alghe e poi ai biostimolanti per l’agricoltura: Hera pioniera di una nuova frontiera dell’economia circolare

Un nuovo virtuoso progetto di economia circolare è stato avviato da Gruppo Hera. La multiutility ha inaugurato presso il depuratore di San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena, un impianto pilota per coltivare alghe da trasformare in biomassa per il settore agronomico.

Azoto e fosforo per coltivare alghe

La sfida del progetto è di utilizzare i nutrienti come azoto e fosforo, presenti nelle acque reflue in fase di depurazione, per coltivare le alghe e ricavare da queste, grazie a ulteriori trattamenti, biostimolanti. In questo modo sarà possibile ridurre le concentrazioni di azoto e fosforo nelle fasi di depurazione, come previsto dalla normativa che pone limiti rigorosi alla presenza di questi elementi nella fase di scarico in ambiente delle acque depurate, in quanto potrebbero favorire l’eutrofizzazione dei mari e delle acque superficiali. L’intero processo prevede la collaborazione con l’Università di Bologna attraverso un dottorato di ricerca, finanziato da Hera con fondi Pnrr, e una professionalità specialistica in materia di biostimolanti all’interno della Comunità Europea

Come funziona l’impianto pilota

L’impianto pilota è costituito da una serra di 90 metri quadrati, installata nel perimetro del depuratore di San Cesario, infrastruttura con una portata annua di 600.000 metri cubi. Nella serra, posizionata vicino alla derivazione dei reflui in ingresso, sono stati installati sofisticati macchinari e attrezzature. Si tratta di un componente impiantistico per lo stoccaggio e la preparazione della coltura, una vasca e un fotobioreattore verticale per la coltivazione algale, un separatore centrifugo per la raccolta della biomassa e un laboratorio da campo. Qui, personale di Biosyntex, azienda di Imola specializzata nella selezione di ceppi algali e nella realizzazione di impianti pilota, isolerà dai campioni di acque reflue i ceppi idonei per la crescita in piccola scala di alghe. Dal loro successivo trattamento verrà prodotto il biostimolante, che potrà trovare importanti impieghi nel settore agronomico.

Una nuova frontiera

«La domanda di biomassa algale per la produzione di biostimolanti è in crescita e la possibilità di produrla partendo dalle acque reflue di un depuratore è una nuova frontiera che stiamo esplorando – ha commentato Emidio Castelli, direttore Acqua del Gruppo Hera –. Questo progetto è infatti un ulteriore elemento di collegamento tra Hera e il mondo dell’agricoltura. All’insegna dell’open innovation e della sostenibilità, l’iniziativa si inserisce tra quelle per il recupero delle risorse e il riuso delle acque a fini agricoli e industriali previste dalle strategie aziendali: azioni intraprese anche presso gli impianti della multiutility che, attraverso tecnologie innovative come questa, creano una rete di importanti collaborazioni industriali sul territorio».

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