18/05/2018

Dagli scarti al biometano

L’evento si colloca all’interno delle manifestazioni patrocinate dalla iniziativa su scala europea Sustainable Energy Week 2018. Nel corso della giornata sono stati presentati numerosi progetti, presenti nel territorio lombardo, di impianti di digestione anaerobica della FORSU che alla luce delle recenti normative potrebbero intraprendere la strada della purificazione dal biogas a biometano. Una attività, quella della facilitazione dei contatti, delle relazioni e del trasferimento di conoscenze che il Cluster LE2C, con Regione Lombardia e RSE intendono perseguire concretamente e con maggiore intensità. Mettendo in contatto gli stessi enti di ricerca, come ad esempio RSE, Politecnico di Milano, Università Milano Bicocca e i principali stakeholder: gestori di impianti di digestione anaerobica nel settore civile e agricolo, amministratori, esperti del settore per meglio comprendere quali sono le prospettive future di questa interessante e promettente filiera.

“L’evento, partendo dal concetto di economia circolare, ha consentito di approfondire con tutti gli stakeholder regionali un tema, quello del biometano, caratterizzato da molteplici possibili traiettorie in termini di origine, tecnologie coinvolte e modalità di suo utilizzo. Inoltre, il confronto è fondamentale visto il coinvolgimento di diverse filiere, oltre a quella di energia ed ambiente anche quella dell’agricoltura, della chimica verde e della mobilità. Con Regione Lombardia e RSE abbiamo potuto approfondire i tre pilastri alla base dello sviluppo di questo settore: incentivi, norme autorizzative e tecnologia.” Questo quanto ha affermato il Presidente del Cluster LE2C, Luca Donelli.

Luigi Mazzocchi, direttore di RSE e regista del tavolo tecnico regionale sul Biometano, ha evidenziato come “avviare e rafforzare la filiera di questa fonte energetica rinnovabile presenti diversi vantaggi: trasformare il biogas in biometano è un’operazione abbastanza semplice: l’intero potere calorifero del metano contenuto nel biogas viene sfruttato sostituendo 1.1 il gas naturale. Fondamentale – asserisce ancora Mazzocchi – il fatto che la rete gas in Italia sia molto sviluppata e, con modesti investimenti si può prelevare e trasportare il biometano ovunque e per tutti gli usi”.

“La Lombardia è già la Regione che vanta il maggior numero di impianti a fonte rinnovabile tuttavia servono incentivi e norme più efficaci per diffondere l’uso del biometano” – lo ha affermato Raffaele Cattaneo Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia. Negli ultimi anni non abbiamo sempre riscontrato risultati di successo perché il sistema di incentivazione è stato limitato al solo settore dei trasporti – continua Cattaneo – ma attraverso il Programma Energetico Ambientale Regionale (PEAR) la Lombardia si è data per le rinnovabili l’obiettivo di produzione del 15,5%, mentre quello fissato dallo Stato italiano, è di molto inferiore, pari all’11,3%. Il Programma prevede entro il 2020 per quanto riguarda l’energia prodotta da biometano un obiettivo medio pari all’8,4% sul totale dei consumi finali attribuibili alle sole fonti rinnovabili”. “Pertanto per la Lombardia – ha concluso Cattaneo – è estremamente importante una politica di incentivazione e di regole che consenta e favorisca la conversione degli attuali impianti verso impianti di produzione di biometano questo anche per l’interconnessione tra le pianificazioni ambientali ed energetica di Regione Lombardia attraverso la riduzione degli effetti climalteranti in molteplici settori”.

Un panorama composito e ricco di opportunità i cui sviluppi sono stati confermati da esponenti di associazioni di categoria, grandi imprese e enti impegnati da anni nel settore, quali ASSOGASMETANO, CIB, CIC, ENI, FEDERMETANO, FIPER, GSE e SNAM. La sessione si è infine conclusa con un intervento di Luciano Barra, del Ministero dello Sviluppo Economico.

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