Il Consorzio Valle Crati restituirà dal prossimo primo luglio l’impianto di depurazione che sorge in contrada Coda di Volpe del Comune di Rende e le connesse reti fognarie ai Comuni consorziati, se entro quella data non verrà approvato e sottoscritto il Contratto di servizio per il comparto fognario-depurativo. È una dura posizione, che rischia di generare grandi problemi a tutto l’agglomerato di Cosenza e Rende, quella assunta dal Consorzio, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nei comuni della Valle del fiume Crati, nel cosentino, che lamenta i ritardi cronici da parte di molti dei comuni beneficiari nel pagamento del servizio. Una decisione annunciata da tempo e ora avvallata da una sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato come la sottoscrizione del contratto sia condizione necessaria per stabilire i termini del servizio e le modalità di pagamento. Pagamenti che non arrivano e che rendono impossibile la gestione del servizio e la programmazione di opere tecniche indispensabili al suo proseguimento.
Del resto, dalla parte del Consorzio si era schierata anche la Prefettura di Cosenza, davanti alla quale la questione è finita più volte, che ha svolto un rilevante ruolo di mediazione con i comuni inadempienti, anche se non tutti questi ultimi hanno provveduto a formalizzare l’atto.
Da qui la decisione del Consorzio che non fornirà più il servizio fognario e depurativo alle amministrazioni che non sottoscriveranno il contratto.