Conclusi i lavori per il depuratore di Fidenza

Dal 16 dicembre, il depuratore di Fidenza (Parma) è più potente, più rispettoso dell’ambiente e meno costoso da gestire. Si sono infatti conclusi i lavori di ammodernamento e potenziamento dell’impianto di località San Michele Campagna, che ha visto aumentare la propria capacità di trattamento della linea fanghi da 50mila a 100mila abitanti equivalenti e che nelle scorse settimane – in seguito a una minuziosa visita ispettiva dell’organismo di certificazione CSQ – ha ricevuto la certificazione ISO 9001.

Il nuovo impianto
L’investimento di circa 2.500.000 euro – sostenuto principalmente da EmiliAmbiente SpA e in quota minimale dal Comune di Fidenza – si era reso necessario per adeguare l’impianto alla crescita fisiologica della città e per aumentarne l’efficienza. Questo secondo obiettivo è stato raggiunto potenziando il comparto dei pretrattamenti meccanici di rotostacciatura, costruendo un nuovo comparto di ispessimento meccanizzato dei fanghi e soprattutto realizzando un nuovo digestore anareobico (il “cupolone” bianco ben visibile dalla statale che conduce da centro città all’autostrada), completo di centrale termica alimentata dal biogas prodotto dall’impianto: ad oggi l’impianto si autosostiene in termini di consumo di gas di processo e non è stato necessario acquistare gas metano per mantenere il buon funzionamento del comparto di digestione. L’energia termica prodotta consente inoltre di ottenere una riduzione del volume dei fanghi – che sono rifiuti speciali – con la conseguente diminuzione dei costi per il loro smaltimento. L’intervento ha compreso inoltre l’adeguamento/ricostruzione degli impianti elettrici e la realizzazione di una nuova cabina di trasformazione ad alimentazione dell’intero impianto.

Il collegamento Salso-Fidenza
Il potenziamento del depuratore fidentino è un tassello di un disegno più ampio che prevedeva anche il collegamento tra le reti fognarie di Salsomaggiore Terme e quelle di Fidenza, in modo tale che una parte delle acque reflue di Salsomaggiore potesse essere trattata nell’impianto fidentino. Diverse le motivazioni, innanzitutto di carattere ambientale: la concentrazione di cloruri, presente nelle acque di Salsomaggiore a causa degli scarichi termali, rischiava di minare la sopravvivenza dell’ecosistema fluviale del Torrente Ghiara, nel Parco Regionale Fluviale dello Stirone. L’assetto integrato del sistema fognario-depurativo dei due Comuni, inoltre, consente di ridurre, in prospettiva, i costi di gestione e facilitare il controllo del corretto funzionamento degli impianti.
Il progetto – uno dei più consistenti programmi di interesse sovracomunale inseriti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – oggi è realtà grazie al lavoro di squadra di EmiliAmbiente, Comune di Fidenza e Comune di Salsomaggiore Terme; il programma è stato realizzato per circa un terzo dell’importo complessivo previsto (circa 5 milioni di euro rispetto ai 15milioni inizialmente preventivati) in quanto, a seguito a una serie di interventi di manutenzione svolti da EmiliAmbiente e dal Comune di Salsomaggiore sui due depuratori di Salsomaggiore, i due impianti hanno iniziato a garantire uno scarico di maggiore qualità.

Il Museo dell’Acqua
È in corso l’iter di approvazione del progetto definitivo per la ristrutturazione della palazzina all’ingresso del complesso di Fidenza: a fine lavori nello stabile verrà allestito il Museo dell’Acqua di EmiliAmbiente, uno spazio destinato a ospitare materiali didattici e di divulgazione sul ciclo idrogeologico, sul Servizio Idrico Integrato e sulla sua storia. Il Museo diventerà anche la sede principale delle attività della Scuola dell’Acqua, il progetto didattico con cui ogni anno dal 2014 EmiliAmbiente offre gratuitamente a oltre 1500 ragazzi dai 6 ai 18 anni – iscritti nelle scuole degli 11 Comuni serviti dalla SpA – giochi, laboratori, lezioni interattive e visite guidate sul tema della risorsa-acqua.
La palazzina ospiterà inoltre il nuovo Laboratorio Analisi di EmiliAmbiente, oltre che spazi per gli uffici della SpA. L’obiettivo è concludere i lavori – che costeranno circa 400mila euro – nel 2018; parallelamente verrà sistemata la viabilità complessiva dell’area, con l’asfaltatura dei percorsi interni e la piantumazione di alberi e aree verdi.

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