90 milioni di euro investiti, un picco di 40 cantieri al giorno con la presenza di 300 tra operai specializzati, tecnici e professionisti e ben 2.800 chilometri di fibra ottica stesi. Sono i numeri dei lavori eseguiti da Open Fiber per dotare Palermo di un’infrastruttura a banda ultralarga.
Lavori che la società ha completato con 5 mesi di anticipo rispetto al programma, raggiungendo con la fibra ottica in modalità FTTH (Fiber to the home) oltre 224.000 unità immobiliari, garantendo una velocità di connessione a cittadini, imprese e pubblica amministrazione di 1 Gigabit al secondo. Numeri che fanno del capoluogo siciliano la città più cablata del Mediterraneo.
I lavori sono stati effettuati privilegiando le modalità di esecuzione meno invasive e a minor impatto ambientale: il 91% della posa è stato eseguito con la tecnica della minitrincea, che prevede un taglio su strada largo 10 centimetri e profondo 35 subito ricoperto con malta cementizia. Trascorso il tempo necessario all’assestamento, si procede al ripristino definitivo con scarifica e posa dell’asfalto a caldo.
«Palermo è una delle prime città ad essere state avviate nell’ambito del Piano di Open Fiber per la realizzazione di una rete nazionale di telecomunicazione nei 271 principali centri urbani del Paese – ha dichiarato l’amministratore delegato di Open Fiber, Elisabetta Ripa -. Con il completamento del progetto nel capoluogo siciliano, Open Fiber conferma e rilancia la sua mission di player infrastrutturale per il superamento del digital divide che affligge l’Italia».